I dati del rapporto Oxfam confermano che la diseguaglianza nel mondo ha raggiunto proporzioni scandalose se teniamo conto che l’enorme ricchezza in circolazione potrebbe essere distribuita in modo molto migliore eliminando la povertà assoluta ed aumentando in modo impressionante le opportunità di una vita generativa e la felicità aggregata. Il sistema economico attuale, mal regolato, si rivela ancora una volta straordinario nel creare valore economico e pessimo nel redistribuirlo. Dalla rivoluzione industriale ad oggi la quota di individui in povertà assoluta (un dollaro al giorno nel 1820, 2,15 dollari al giorno oggi) si è ridotta in percentuale dall’83% all’8%. Siamo quindi stati capaci di creare valore per circa sette miliardi di persone in più. Ma lo scandalo della povertà assoluta (ancora 750 milioni di persone sotto i 2,15 dollari) potrebbe essere facilmente eliminato se consideriamo ad esempio che con lo spreco di cibo potremmo soddisfare tre volte i bisogni dei poveri assoluti. Inoltre lo scenario della lotta alla povertà appare molto meno roseo se alziamo la soglia e scopriamo che sotto i 6,85 dollari al giorno ci sono ben 3,5 miliardi di individui. E che la soglia di povertà assoluta in un paese “ricco” come l’Italia per individui che vivono in grandi centri non è inferiore a circa 25 dollari al giorno. Pur correggendo per il costo della vita più basso e le opportunità di autoproduzione ed autoconsumo per chi vive nelle aree rurali del Sud del mondo, i dati restano impressionanti. Nel frattempo lo scorso anno, illustra sempre il rapporto, la ricchezza dei miliardari è cresciuta di 2.000 miliardi di dollari, tre volte più velocemente dell’anno precedente.
Merito o rendita? In molti casi fortuna alla lotteria della nascita: un terzo della ricchezza nel mondo è ereditata (in Italia addirittura il 63%). Il rapporto sottolinea che i meccanismi economici sono inoltre tali da muovere risorse dal Sud al Nord del mondo e non viceversa descrivendo la situazione di 3,3 miliardi di persone che vivono in paesi del Sud del mondo con alto debito estero, paesi che spendono più per il servizio del debito che in sanità ed istruzione. La diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza è aumentata in modo significativo anche in Italia dove, oggi, il 5% più ricco delle famiglie italiane possiede il 47,7% della ricchezza nazionale, ovvero il 20% in più dell’ammontare di ricchezza complessivamente detenuta dal 90% più povero. I meccanismi per combattere povertà e diseguaglianze sono arcinoti: una misura di reddito di base universale e selettiva accompagnata da una effettiva “presa in carico”, ovvero un colloquio frequente con assistenti sociali o membri qualificati di organizzazioni dedicate di terzo settore, investimenti in sanità ed istruzione e accesso al credito per creare pari opportunità, progressività fiscale, imposte sui grandi patrimoni o sulle grandi eredità.
Meccanismi d’imposizione fiscale sulle imprese transnazionali come la Global Minimum Tax che si sono iniziati a sperimentare. Quanto ai rapporti Nord-Sud, come già sottolineato su queste colonne, il Giubileo potrebbe essere l’occasione per un’iniziativa che mette assieme gli interessi di tutti. Esistono varie possibilità tecniche di scambio tra debito estero dei paesi del Sud del mondo per investimenti in loco nella produzione di energia da fonti rinnovabili (debt for climate swaps) che potrebbero ridurre gli oneri del debito e il costo dell’energia producendo benefici per imprese e famiglie nei paesi debitori e, nel contempo, generare risultati positivi per i paesi del Nord del mondo che vogliono ridurre il riscaldamento globale e lo stesso rischio d’insolvenza dei paesi debitori che l’aggravarsi della questione ambientale e gli eventi climatici estremi faranno aumentare. Abbiamo bisogno di più mobilitazione della società civile per non sprecare il tempo-opportunità di quest’anno giubilare e mettere in campo iniziative nella direzione della riduzione del debito e delle diseguaglianze come quelle realizzate nel 2000. Quanto ai super ricchi, in cerca di bizzarre avventure o in gara per diventare i primi “trilionari” verrebbe da suggerire che la missione più affascinante e generativa nella vita consiste nell’offrire opportunità di felicità ad altri esseri umani. Il sorriso e la gratitudine di persone che hanno la possibilità di tornare in pista e rendersi utili per la società vale molto di più dell’esplorazione di pianeti lontani.