giovedì 31 agosto 2017
Gli occupati sono 23 milioni. In forte calo il numero degli inattivi, il 35% dei giovani senza un lavoro
Cresce l'occupazione, ma solo quella maschile
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Il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell'inizio della lunga crisi. I dati Istat dicono che gli occupati sono a luglio 23,063 milioni di persone, il massimo a partire da ottobre 2008 (quando erano 23,081 milioni).

A luglio l'Istat stima gli occupati in crescita dello 0,3% rispetto a giugno (+59 mila),"confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale". Rispetto a luglio 2016 l'incremento è di 294 mila unità (+1,3%). In crescita anche il tasso disoccupazione che sale a luglio all'11,3%. Una contraddizione che si spiega con un considerevole calo degli inattivi.

Crescono rispetto a giugno sia i lavoratori dipendenti (+0,2%, +42 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +17 mila). Tra i dipendenti l'aumento interessa sia i lavoratori permanenti (+0,2%, +23 mila) sia quelli a termine (+0,7%, +19 mila). Su base annua la crescita interessa i soli lavoratori dipendenti (+2,2%, +378 mila) a fronte di un calo tra gli indipendenti (-1,5%, -84 mila). La crescita dei dipendenti riguarda sia i lavoratori permanenti (+0,6%, +92mila) sia, in misura maggiore, quelli a termine (+11,7%, +286mila).

La crescita congiunturale dell'occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente maschile (gli occupati aumentano dello 0,6%, +86mila), mentre per le donne, dopo l'incremento del mese precedente, si registra un calo (-0,3%, -28 mila occupati). Su base annua, invece, la crescita interessa uomini (+1,4%) e donne (+1,1%). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+371 mila) e i 15-24enni (+47 mila), a fronte di un calo nelle classi di età centrali (-124 mila).

Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-0,6%, -17 mila) sia, soprattutto, gli inattivi (-2,4%, -322 mila). L'Istat non ha mai registrato un valore più basso nelle serie storiche mensili, iniziate a gennaio 2004, e nemmeno in quelle trimestrali, disponibili dal 1977. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a luglio è infatti "in forte calo" (-0,9% su mese, -115 mila persone, e -2,4% su anno, -322 mila persone). Questa tendenza in atto da metà 2013 e riguarda in particolare, spiegano dall'Istituto, la fascia degli over 50 come conseguenza anche della stretta sui requisiti per il pensionamento.

Cattive notizie sul fronte della di disoccupazione giovanile che aumenta anche a luglio: si attesta al 35,5%, secondo i dati Istat, in crescita di 0,3 punti da giugno.

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