lunedì 19 aprile 2021
In crescita la richiesta di data scientist e data engineer per il mercato dell’energia
Il settore dell'energia ricerca profili informatici

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Il mercato energetico sta vivendo una vera e propria rivoluzione, che ha origine nella generazione distribuita, data dall'insieme degli impianti di generazione di potenza nominale inferiore a 10 MW. Dietro questo concetto, si cela un nuovo modo di pensare il mercato energetico, nel quale i cittadini diventano protagonisti. Le città e i quartieri si trasformano e le case possono promuovere un consumo intelligente. La tariffa incentivante per l’energia auto consumata assieme alla spinta del Superbonus 110% sono i tasselli che proiettano il nostro Paese in una vera e propria rivoluzione energetica.

«La digitalizzazione dell'energia – dichiara Davide Boati, Executive Director del brand Hunters di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – è l'applicazione di una tecnologia intelligente in grado di massimizzare l’efficienza degli impianti. Tuttavia, l’applicazione dell'Iot applicato a termostati e caldaie, ma anche alla rete elettrica domestica, cominciando dall'illuminazione, richiede competenze di analisi di dati molto importanti. I data scientist e data engineer sono tra le figure professionali più importanti per le società energetiche in questa fase; difficili da reperire sul mercato proprio per la carenza di figure poliedriche, con una visione a 360 gradi del valore aggiunto che i numeri possono apportare in azienda».

Il data scientist può essere è la figura professionale che gestisce i big data e ne trae informazioni rilevanti per le diverse necessità aziendali: strategie di business, di marketing e di vendita, definizione di nuovi prodotti e servizi. Il profilo dovrà avere conoscenza di modelli matematico-statistici e algoritmi e dei linguaggi di programmazione necessari per implementarli. Deve avere competenze di business intelligence, di semantica, di ontologia per la gestione delle informazioni, di metodi e tecnologie per la gestione di progetti data-driven innovativi, di machine learning. Una laurea avanzata in Statistica, Scienze dell’informazione e matematica o Informatica, è solitamente richiesta per questo tipo di posizione, gli anni di esperienza sopra i tre sono molto apprezzati per le società operanti in ambito energetico. Questa figura professionale deve saper analizzare e interpretare i dati a disposizione di una o più funzioni aziendali con l’obiettivo di prevederne l’evoluzione e i trend, generando un vantaggio competitivo, creare nuovi modelli di business e, quindi, orientare la strategia della società, in particolar modo delle vendite e della custode service. Sono figure che hanno maturato grandi competenze in ambito digital e nello specifico big data, conoscenza di strumenti di data analytics e di data visualization. Ma servono anche forte sensibilità e orientamento al business, problem-solving e capacità relazionali.

«Date per assodate le competenze tecniche – aggiunge Boati – a fare davvero la differenza è la capacità di pensare e, quindi, operare da manager. Il che comporta non solo capacità di analisi, ma anche di interlocuzione con i piani alti delle aziende. Le retribuzioni medie di questi profili si posizionano su una retribuzione annua lorda variabile tra i 40mila e i 55mila euro».

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