martedì 27 agosto 2019
Consumi bassi e impatto ambientale contenuto: i consigli del GAI (gruppo di acquisto auto ibride ed elettriche), che organizza anche lezioni sul tema
Lo schema di funzionamento di una vettura ibrida

Lo schema di funzionamento di una vettura ibrida

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Le auto ibride sono sempre più diffuse in Italia. Nel 2018 ne sono state immatricolate 87.032, con una quota di mercato sul nuovo del 4,5%. Nei primi sette mesi di quest'anno siamo già a 66.828 auto, pari al 5,4% del nuovo. Tra i vantaggi delle vetture che abbinano un motore a combustione a uno elettrico, ci sono il basso impatto ambientale e i consumi contenuti. Molti tra coloro che acquistano questo genere di macchine però rischiano di rimanere parzialmente delusi proprio dalle prestazioni in termine di percorrenza, buone sì ma talvolta molto lontane da quelle di omologazione. Probabilmente si tratta di neofiti dell'ibrido, che non sanno che per ottenere consumi da record devono cambiare il loro stile di guida. Bastano pochi accorgimenti infatti per veder aumentare in città e nelle strade extraurbane le proprie percorrenze del 10-25% a parità di spesa.

«Molti pensano che per consumare poco con un’auto ibrida si debba necessariamente andare piano, in realtà questo è un concetto infondato perché invece andare troppo piano fa scaricare velocemente la batteria e costringe l'elettronica di gestione della “power unit” a ricorrere al solo motore termico per muoversi e a mantenerlo acceso anche quando si potrebbe andare in elettrico». A evidenziare quello che è un errore comune tra chi passa per la prima volta da un benzina o da un Diesel a un ibrido è Gianalfredo Furini, socio fondatore del GAI, il gruppo di acquisto auto ibride ed elettriche. Si tratta di un sodalizio che riunisce chi vuol passare a questo tipo di tecnologie, aiutandolo a ottenere forti sconti sul nuovo grazie all'ordine in blocco di numerosi esemplari presso un medesimo concessionario.

Da alcuni anni poi il GAI organizza in tutta Italia anche dei corsi di guida per le ibride che puntano a permettere a chi possiede una macchina a doppio motore di massimizzare i benefici possibili in termini di consumi. Si tratta di eventi a pagamento di due livelli, offerti a 90 euro ciascuno (pranzo incluso, più eventuali 15 euro per i non soci GAI). I prossimi corsi base sono in programma nei sabati del 21 settembre (Milano), 28 settembre (Padova), 5 ottobre (Roma), 19 ottobre (Bologna) e domenica 17 novembre (Bari). Per il 2019 è previsto al momento un solo corso avanzato, il 26 ottobre a Milano.

«Una delle tecniche che insegniamo nei nostri corsi, la più importante, è quella del “Pulse and glide”, premi e veleggia», spiega ancora Furini. Si tratta di uno stile che è stato sviluppato dai piloti che partecipano alle gare di consumi, organizzate periodicamente dal GAI, e che può essere impiegato con esiti proficui anche nella guida di tutti i giorni. Il principio è l'esatto contrario di quello che fanno molti neofiti dell'ibrido: «In partenza da fermo, da un semaforo o da un incrocio, si deve dare una spinta decisa al veicolo, utilizzando anche il motore termico. Questo stando ai limiti di velocità e fino a raggiungere l'andatura desiderata. In città potrebbero essere i 50 chilometri all’ora da Codice». Una volta raggiunta la velocità target, questa andrà mantenuta utilizzando il più possibile il propulsore elettrico: «Andremo a mantenerla con il motore EV - chiarisce - consumando molta meno energia rispetto a quanto si farebbe partendo erroneamente in elettrico, accelerando e proseguendo in tale modalità il più possibile. Si otterrà, così, per lunghi tratti una percorrenza a zero emissioni e zero consumi», aumentando notevolmente le percorrenze «senza scaricare tanto la batteria». Quindi, tenendo sempre lo sguardo attento anche a quello che succede davanti, in vista di un rallentamento si dovrà rilasciare con anticipo il piede dall'acceleratore, per permettere la rigenerazione della batteria in fase di decelerazione del veicolo.

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