Studenti soddisfatti della scuola, ma cresce l'ansia

Valutazioni positive anche del percorso di studi, delle attività di orientamento e di stage. Coinvolti oltre 26mila diplomati del 2004
May 6, 2025
Studenti soddisfatti della scuola, ma cresce l'ansia
Archivio | Studenti impegnati all'esame di maturità
Studenti soddisfatti, anche se il 50% soffre di ansia tra i banchi di scuola. Valutazioni positive anche del percorso di studi, delle attività di orientamento e di stage. La rilevazione di Almadiploma sul Profilo ha riguardato oltre 26mila diplomati del 2024 che hanno espresso le loro valutazioni e indicazioni in merito al loro percorso quinquennale di scuola secondaria di secondo grado, in base a quanto da loro percepito e ricordato al momento della compilazione del questionario, avvenuta poco prima del diploma. La rilevazione sugli Esiti a distanza del percorso formativo e lavorativo compiuto dai diplomati dopo il conseguimento del titolo, svolta nell'autunno del 2024, ha riguardato quasi 29mila diplomati del 2023 contattati a un anno dal termine degli studi e 38mila diplomati del 2021 contattati a tre anni dal conseguimento del titolo. In primo piano è emersa la soddisfazione per il percorso di studi intrapreso, anche se una parte dei diplomati cambierebbe, almeno parzialmente, la scelta fatta. Le principali motivazioni alla base di tali ripensamenti, espresse a un anno dal diploma, riguardano il desiderio di studiare materie diverse e avere una maggiore preparazione per gli studi universitari o per il mondo del lavoro, a conferma dell’importanza delle attività di orientamento per i ragazzi nella scelta della scuola secondaria di secondo grado. Un altro dato interessante riguarda le scelte post-diploma: oltre due terzi dei diplomati è iscritto all’Università, in parte svolgendo contemporaneamente un’attività lavorativa. Rilevanti per la scelta post-diploma sono risultate le attività di orientamento, che hanno riguardato oltre l’80% dei diplomati e che sono state valutate positivamente sia per quanto riguarda i percorsi di studio dopo il diploma sia per quelli occupazionali. Inoltre, i dati evidenziano il ruolo di tali attività nel prevenire i ripensamenti e rendere le carriere universitarie più
brillanti. A proposito, poi, del lavoro, nel periodo 2019-2024 emerge una sostanziale stabilità della diffusione dei contratti alle dipendenze a tempo indeterminato e un forte aumento dei contratti a tempo determinato, ma anche del lavoro intermittente o a chiamata.
Valutazione dell’esperienza scolastica per i diplomati
La soddisfazione per l’esperienza generale, che nel complesso dei diplomati del 2024 si attesta al 73,1%, riguarda il 72,8% per i liceali, il 73% per i tecnici e il 74,6% per i professionali, mentre la soddisfazione per la disponibilità al dialogo dei docenti (64,1% nel complesso dei diplomati) si attesta al 61,2% per i liceali, al 65,5% per i tecnici e al 74,4% per i professionali. Per quanto riguarda le strutture scolastiche, la soddisfazione per i laboratori, nel 2024 si attesta al 52,8%, con differenze rilevanti per tipo di diploma (45,7% per i liceali, 61,0% per i tecnici, 58,7% per i professionali). Se tornassero ai tempi dell’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado oltre la metà dei diplomati confermerebbe la propria scelta: nel 2024 la quota di chi si riscriverebbe allo stesso indirizzo della stessa scuola si attesta al 51,6%. In particolare, nei liceali è pari al 51,8%, nei tecnici al 52,2% e nei professionali al 47,7%. L’analisi dei diplomati del 2023 permette di effettuare un confronto tra il giudizio espresso alla vigilia del diploma e dopo un anno. Al momento del conseguimento del titolo il 55% dei diplomati ha dichiarato che, potendo tornare indietro, sceglierebbe lo stesso indirizzo/corso nella stessa scuola; il restante 44,7% compierebbe, invece, una scelta diversa, ripetendo il medesimo indirizzo/corso ma in un’altra scuola (13,5%), scegliendo un diverso indirizzo nella stessa scuola (8,9%) o, addirittura, cambiando sia scuola sia indirizzo (22,4%). A un anno dal diploma il quadro si modifica parzialmente: la quota di intervistati che replicherebbe esattamente il percorso scolastico sale al 59,6%; scende invece la quota di diplomati che cambierebbe parzialmente la scelta fatta, optando per un’altra scuola (9,5%) o un altro indirizzo/corso (7,2%), mentre si conferma consistente la quota di diplomati che cambierebbe sia scuola sia indirizzo (23,5%). Le principali motivazioni del desiderio di cambiare, almeno parzialmente, il proprio percorso scolastico, espresse dai diplomati a un anno dal titolo sono: studiare materie diverse (29,8%), compiere studi più adatti alla preparazione universitaria (20,4%), fare studi che preparino meglio al mondo del lavoro (17,7%). I professionali, più di altri, cambierebbero percorso scolastico per avere una migliore preparazione per gli studi universitari (31,2%; è il 20,5% per i liceali e 16,8% per i tecnici) ma anche per il mondo del lavoro (27,2%; 15,7% e 18,0%, rispettivamente). Tra i diplomati tecnici, invece, un’elevata quota cambierebbe le proprie scelte per studiare materie diverse (37,2%; è pari al 27,5% per i liceali e al 17,8% per i professionali). Questi risultati confermano l’importanza delle attività di orientamento per i giovani, a partire anche dalla scuola secondaria inferiore, al fine di fare una scelta consapevole fin dalla scuola secondaria di secondo grado.
Valutazione delle attività di orientamento in ingresso e in uscita dalla scuola secondaria di secondo grado
Tra i diplomati del 2024 il 90,6% ha dichiarato di aver svolto attività di orientamento organizzate dalla scuola secondaria di primo grado verso la scuola secondaria di secondo grado, senza particolari differenze per tipo di diploma. Queste attività vengono valutate rilevanti dal 45,4% dei diplomati che le hanno svolte, con evidenti differenze per tipo di diploma: tra professionali si rileva la valutazione più elevata (54,2%), seguiti dai tecnici (48,3%) e dai liceali (41,5%). Per quanto riguarda l’orientamento in uscita, l’84,8% dei diplomati 2024 ha svolto attività di orientamento organizzate dalla scuola per la scelta post-diploma: il dato oscilla tra l’87,5% per i liceali, 83% per i tecnici e il 76,7% per i professionali. I diplomati che hanno svolto tali attività hanno valutato positivamente sia le informazioni ricevute sui percorsi successivi di istruzione e formazione (74,1%) sia le informazioni sul mondo del lavoro (60%); i più soddisfatti dei risultati dell’orientamento sono i diplomati professionali (78,4% per l’orientamento ai successivi percorsi di studio e il 78% per l’orientamento al lavoro), seguono i tecnici (rispettivamente 80% e 75,6%) e i liceali (rispettivamente 69,3% e 46,4%). Per il 51,6% dei diplomati tali attività di orientamento sono risultate rilevanti nella scelta post-diploma: 43,1% per i liceali, 60,9% per i tecnici e 64,8% per i professionali. A partire dal 2024, ai diplomati che non hanno ritenuto rilevanti nella scelta post-diploma le attività di orientamento organizzate dalla scuola, è stata chiesta la motivazione di tale opinione. Le motivazioni per cui non ritengono rilevanti queste attività nella scelta post-diploma sono, in ordine di importanza, l’avere le idee già chiare (41,1%), il fatto che le informazioni ricevute non siano state sufficienti (27,3%) o fossero già in loro possesso (12,9%). A seguire altre motivazioni: il fatto che la loro scelta rifletterà la presenza di fattori esterni come il contesto familiare, territoriale (7%), “le informazioni ricevute non sono state chiare” (5,8%) e “le attività di orientamento sono state svolte da personale non sufficientemente qualificato” (2,9%). Per molte delle motivazioni indicate si registra una forte differenza per tipo di diploma: i professionali, più degli altri, hanno dichiarato di avere le idee chiare sulla loro scelta futura (49,7% rispetto al 46,6% dei tecnici e al 37,8% dei liceali) e ritengono più degli altri diplomati che la scelta post-diploma rifletterà la presenza di fattori esterni (10,5%, si attesta al 9% tra i tecnici e scende al 5,8% tra i liceali). Di converso, sono i liceali che in misura maggiore hanno dichiarato che le informazioni ricevute durante le attività di orientamento non sono state sufficienti (30,9%, rispetto al 21% dei tecnici e al 19,8% dei professionali) e che le informazioni erano già in loro possesso (13,8% liceali, 11,9% tecnici, 8,2% professionali). Nella scelta sono maggiormente influenti i genitori, i cui pareri sono rilevanti per il 64,8% dei diplomati per la scelta scolastica e per il 58,8% per la scelta post-diploma. L’importanza attribuita ai pareri dei genitori, in entrambi i momenti di scelta, è più elevata quando i genitori sono laureati. L’orientamento diventa cruciale proprio laddove il contesto familiare non riesce a svolgere pienamente questa funzione. In una scala di rilevanza, i pareri dei genitori sono seguiti da quelli degli insegnanti nella scelta della scuola secondaria di
secondo grado (41,5%), mentre nella scelta di orientamento post-diploma i diplomati attribuiscono più rilevanza all’opinione di compagni o amici (34,2%) rispetto a quella degli insegnanti (31,3%). Oltre l’80% dei diplomati ha dichiarato di conoscere la piattaforma digitale Unica del ministero dell’Istruzione e del Merito: in particolare il 60,2% ha utilizzato la piattaforma, mentre il 22,4% non l’ha utilizzata anche se la conosce. A conoscere di più la piattaforma Unica sono gli studenti degli indirizzi liceali e tecnici (rispettivamente 83,4% e 83,2%), mentre nei professionali il dato scende a 76,2%.
Valutazione delle attività di Pcto e opportunità occupazionali
Nell’ambito dei Pcto, le attività maggiormente svolte dai diplomati, oltre alle attività di orientamento, sono state le attività di formazione sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (61,8%) e le attività di stage (58,6%), soprattutto nei percorsi professionali e tecnici, rispettivamente 88,3% e 84,8%), seguite a distanza da Impresa in Azione (11,9%), Impresa Formativa Simulata (9,6%) e Service Learning (6,1%). Il 68,8% dei diplomati del 2024 si dichiara complessivamente soddisfatto delle attività di Pcto svolte: una maggiore soddisfazione si rileva tra i diplomati professionali, seguiti dai tecnici e dai liceali (rispettivamente 81,4%, 76,9% e 60,7%). Il 66,2% le ritiene utili e anche in questo caso si rilevano differenze evidenti per tipo di diploma: 82,6% tra i diplomati professionali, 76,2% tra i tecnici e 55,9% tra i liceali. Il 75,8% di chi ha seguito le attività di formazione sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro le ritiene utili e il 67,1% le ritiene interessanti, ma i giudizi positivi sono particolarmente concentrati tra i professionali (rispettivamente l’88,7% e l’83,1%). Tra i diplomati tecnici l’attività di formazione è ritenuta utile dall’84,5% e interessante dal 77%, mentre i liceali sono più critici: il 66,6% di loro ne riconosce l’utilità e il 56,4% la ritiene interessante. Entrando nel merito dell’attività di stage, nella grande maggioranza dei casi, gli studenti che hanno svolto uno stage hanno dichiarato che i compiti sono stati assegnati in modo chiaro (87,5%), l’attività è stata organizzata efficacemente (85,2%) ed è risultata utile per la formazione (80,8%). Per quanto riguarda l’efficacia dell’attività di tutoraggio, si registra una differenza rilevante tra il tutoraggio aziendale (79,8%) e quello scolastico (72%); inoltre, il 76,2% si dichiara soddisfatto per la coerenza dell’attività di stage con una o più discipline scolastiche. La valutazione delle attività di stage è risultata più positiva proprio dove questa esperienza formativa è più diffusa, cioè negli indirizzi professionali e tecnici. L’indagine sugli Esiti a distanza permette di analizzare l’efficacia di tali esperienze, in termini di opportunità occupazionali, evidenziando come, in alcuni casi, esse si traducano in un rapporto di lavoro con l’azienda presso cui lo studente ha svolto tali periodi lavorativi. Tra i diplomati del 2023 a un anno dal titolo di studio, il 16,2% di quanti hanno svolto attività di Pcto è stato successivamente richiamato dall’azienda presso cui ha svolto tale esperienza: sono soprattutto i diplomati tecnici (26,6%) e ancor di più i professionali (30,1%) ad aver ricevuto una successiva proposta di collaborazione dall’azienda. Inoltre, tra quanti hanno svolto Pcto durante gli studi e a un anno dal diploma dichiarano di essere occupati, il 24,9% lavora nell’azienda presso cui ha svolto tale esperienza.

Stato d’animo alla vigilia della scelta post-diploma
Nel descrivere con un solo aggettivo il proprio stato d’animo alla vigilia della scelta post-diploma, il 21,5% dei diplomati del 2024 ha scelto l’aggettivo “determinato”, il 14,9% “interessato”, il 14,1% si è dichiarato “entusiasta”, il 13,6% “agitato”, il 10,8% si sente “spaventato”; seguono “intimorito” con il 7,3%, “attento” con il 6,4%, “attivo” con il 4,2%, “afflitto” con il 3,7% e infine “irritabile” con il 3,2%. Per tutti e tre i percorsi di studio lo stato d’animo prevalente è stato “determinato” (valore più elevato tra i tecnici, 23,4%). Il secondo stato d’animo dichiarato dai diplomati professionali e tecnici è stato “interessato”, mentre tra i liceali è “entusiasta”. Le femmine si sentono più “spaventate” e “agitate” (rispettivamente +9,9 e +6,6 punti percentuali rispetto ai maschi); al contrario, i maschi si dichiarano più “determinati”, “interessati” e “attenti” (rispettivamente +6,2, +5,5 e +5,4 punti percentuali rispetto alle femmine). I diplomati del 2024 hanno indicato quelli che per loro sono i tre stati d’animo più diffusi tra i loro amici e
compagni di classe tra una lista di 18 stati d’animo: il 51% ha dichiarato “ansia” come stato d’animo più diffuso. Seguono “insicurezza” (29,6%), “felicità” (25,4%), “egoismo” (21,4%), “tranquillità”, “solidarietà” (entrambi 15,6%) e “spensieratezza” (15,1%). Il terzo stato d’animo più diffuso, dopo ansia e insicurezza, varia in base al genere: le femmine hanno indicato
“egoismo” (25,4%, + 8,7 punti percentuali rispetto ai maschi), mentre i maschi “felicità” (32,1%, +12,4 punti percentuali rispetto alle femmine).

Temi che gli studenti vorrebbero affrontare o approfondire in aula.
Nel questionario del 2024 è stato chiesto agli studenti quali temi vorrebbero affrontare o approfondire in aula. Almeno la metà dei diplomati 2024 ha dichiarato di essere interessato a tematiche come il benessere psicologico (55,9%) e la gestione dello stress e dei cambiamenti (50,8%). Seguono l’educazione finanziaria (46,8%), l’educazione sessuale (43,4%), la situazione geopolitica attuale (33,8%), l’educazione alle relazioni (32,7%) e l’educazione alimentare e patologie associate (27,8%). Meno di un quinto dei diplomati ha dichiarato di essere interessato alle differenze culturali, etiche e religiose (17,2%), la sostenibilità ambientale (15,5%), la discriminazione di genere (15,2%) e il bullismo (11,1%), a chiudere identità di genere (8,3%) e disabilità (6,5%). Le femmine hanno mostrato maggior interesse rispetto ai maschi per le tematiche riguardanti il benessere psicologico (+18,8 punti percentuali), la gestione dello stress e dei cambiamenti (+17,2 punti), l’educazione alimentare e le patologie associate (+10,9), le discriminazioni di genere (+10,7), l’educazione sessuale e l’educazione alle relazioni (entrambe +8,8 punti percentuali), le differenze culturali etniche e religiose (+6,1) e l’identità di genere (+5,5 punti percentuali). Meno diffuso tra le femmine l’interesse, invece, per l’educazione
finanziaria (-18,5 punti percentuali rispetto ai maschi), la situazione geopolitica attuale (-7,1) e la sostenibilità ambientale (-7). Le differenze di genere si confermano in tutti e tre i percorsi scolastici.

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