Il Pil in calo nel secondo trimestre, ad agosto corre il carrello della spesa
di Cinzia Arena
Consumi stagnanti ed esportazioni in crisi frenano l'economia italiana. La stima annuale resta di una crescita dello 0,5% nel 2025

Consumi stagnanti, esportazioni in calo e lo spettro di una nuova fiammata dell’inflazione. Non solo elementi positivi quelli che arrivano dai principali indicatori diffusi oggi dall’Istat.
La mini-frenata del Pil nel secondo trimestre. L’economia italiana è in fase di rallentamento con una lieve frenata del Pil nel secondo trimestre del 2025. Non si tratta di una novità ma di una conferma puntuale delle previsioni di fine luglio: il prodotto interno lordo ha registrato un calo dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Rispetto allo stesso periodo del 2024, invece, il Pil è cresciuto appena dello 0,4%. La crescita acquisita per l’intero anno, cioè quella che si otterrebbe se il Pil rimanesse stabile fino a dicembre a fronte di un quadro mondiale caratterizzato da una grande incertezza, resta dello 0,5%, confermando le stime del mese scorso. Questo calo del secondo trimestre segna un’inversione di tendenza rispetto al dato positivo (+0,3%) registrato nei primi tre mesi dell’anno e fa temere l’inizio di una fase discendente.
Esportazioni in calo dell'1,7%. Se si guarda nel dettaglio le preoccupazioni aumentano. A rallentare le crescita sono i contributi nulli dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private e della spesa delle amministrazioni pubbliche, ma soprattutto il contributo negativo della domanda estera netta per 0,7 punti. Le importazioni sono aumentate dello 0,4% a fronte di un calo vistoso delle esportazioni dell’1,7%. Per quanto riguarda i settori in crisi agricoltura, silvicoltura e pesca dello 0,6% ed industria dello 0,3%, a fronte di una stazionarietà fatta registrare dai servizi.
Inflazione stabile, corre il carrello della spesa. Notizie contrastanti per quanto riguarda invece i prezzi nel mese di agosto. Rallenta l'inflazione complessiva ma subisce un aumento consistente il carrello della spesa. Secondo le stime preliminari dell'istituto di statistica l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,6% su agosto 2024, in decelerazione rispetto all’1,7% di luglio. Il rallentamento dell'inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi energetici regolamentati e non. In ripresa invece i prezzi degli alimentari lavorati e non, quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei trasporti.
A pesare sulle tasche degli italiani gli aumenti dei prodotti del cosiddetto “carrello della spesa” che nel mese delle vacanze per eccellenza sono tornati a correre si tratta dei prodotti dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione dell'inflazione che passa dal 3,2% al 3,5%. In lieve aumento anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (dal 2,3% al 2,4%).
Le associazioni di consumatori: vacanze salate. Immediata la levata di scudi delle associazioni di consumatori: per Assoutenti si tratta di una stangata alimentare che, a parità di consumi, vale 6,8 miliardi di euro annui (368 euro a famiglia). Ad agosto i listini di prodotti alimentari e bevande analcoliche si impennano del 4,2% su anno, con punte del 5,6% per gli alimentari non lavorati. Per il Codacons il vero scandalo sono i trasporti con i prezzi dei voli nazionali cresciuti del 23,5% in un anno e quelli dei traghetti del 7,8%.
Confesercenti e Federdistribuzione: il governo agisca. A preoccupare il settore del commercio produttivo non sono i prezzi sull’altalena ma la prudenza, spesso dettata dalla necessità, delle famiglie. Di debolezza dei consumi parla Confesercenti che insieme a Federdistribuzione lancia un appello al governo affinché adotti misure per il rilancio dei consumi nella legge di bilancio. In un contesto ancora segnato da una forte incertezza e dal rallentamento del commercio estero, è infatti il mercato interno la leva decisiva per garantire la crescita e la stabilità del Paese.
Confcommercio sottolinea invece il dato positivo dei consumi legati al turismo: la dinamica del saldo turistico consumer ha ritoccato al rialzo i precedenti record, rendendo possibile una proiezione a fine anno prossima ai 29 miliardi di euro, valore mai raggiunto in precedenza.
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