Il Papa: speranza, dignità e fedeltà alla coscienza cambiano il mondo
«La Croce di Gesù è la scoperta più grande della vita»: lo ha detto Leone XIV all’udienza giubilare davanti a 25.000 fedeli in piazza San Pietro, additando l’esempio di Elena, madre di Costantino

«“Inventare” in latino significa “trovare”. La grande “invenzione” di Elena fu il ritrovamento della Santa Croce. Ecco il tesoro nascosto per cui vendere tutto! La Croce di Gesù è la scoperta più grande della vita, il valore che modifica tutti i valori». Ma per scoprirlo bisogna essere persone «in ricerca», come lo fu la madre dell’imperatore Costantino. Bisogna «diventare come bambini», capaci di custodire «quel desiderio di scavare e di inventare che rende nuovo ogni giorno». Senza mai adagiarsi «nelle posizioni raggiunte e nelle ricchezze, più o meno grandi, che ci danno sicurezza», certamente: ma che ci fanno perdere «la gioia» di scavare, cercare, scoprire. È un invito a essere donne e uomini in ricerca, sull’esempio di Elena, quello formulato da Leone XIV nella catechesi pronunciata stamani in piazza San Pietro davanti ai 25.000 fedeli e pellegrini di tutto il mondo che hanno partecipato all’udienza giubilare.
Folla in piazza San Pietro, molti i giovani
«Sperare è scavare. Elena imperatrice (Lettura Mt 13,44)»: questo il tema della meditazione del Pontefice. Che è giunto nella piazza gremita e festante a bordo della jeep bianca, benedicendo i tanti bambini che gli uomini della sicurezza gli porgono. Numerosi i gruppi di giovani a Roma per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis che lo stesso Leone XIV presiederà domani. Numerosi anche i gruppi di scout. Da uno di questi il Papa ha ricevuto in dono il foulard con i colori del gruppo.
«Come i bambini, rompiamo la crosta dura del mondo»
«Oggi ci soffermeremo su un particolare aspetto della speranza» – speranza che è il tema di questo anno giubilare. Vorrei cominciare con un ricordo: da bambini, mettere le mani nella terra aveva un fascino speciale. Lo ricordiamo, e forse ancora lo osserviamo: ci fa bene osservare il gioco dei bambini! Scavare nella terra, rompere la crosta dura del mondo e vedere che cosa c’è sotto…», ha detto il Papa aprendo la sua catechesi. «Quello che Gesù descrive nella parabola del tesoro nel campo non è più un gioco da bambini, eppure la gioia della sorpresa è la stessa. E il Signore ci dice: così è il Regno di Dio. Anzi: così si trova il Regno di Dio. La speranza si riaccende quando scaviamo e rompiamo la crosta della realtà, andiamo al di sotto della superficie».
Ebbene: appena avuta la libertà di vivere da cristiani pubblicamente, ha ricordato il Papa, «i discepoli di Gesù cominciarono a scavare, in particolare nei luoghi della sua passione, morte e risurrezione. La Tradizione d’Oriente e d’Occidente ricorda Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino, come l’anima di quelle ricerche. Una donna che cerca. Una donna che scava. Il tesoro che accende la speranza è infatti la vita di Gesù: bisogna mettersi sulle sue tracce», afferma Leone XIV. Che subito sottolinea: «Quante altre cose avrebbe potuto fare un’imperatrice! Quali luoghi nobili avrebbe potuto preferire alla periferica Gerusalemme. Quanti piaceri e onori di corte»! E lo stesso accade a noi, oggi, quando ci adagiamo «nelle posizioni raggiunte e nelle ricchezze, più o meno grandi, che ci danno sicurezza». Ma così si perde il desiderio e la gioia – che avevamo da bambini – di scavare e inventare.
«La Croce di Gesù è la scoperta più grande della vita»
Ecco: la grande «invenzione» della madre di Costantino fu il ritrovamento della Santa Croce. «Ecco il tesoro nascosto per cui vendere tutto! La Croce di Gesù è la scoperta più grande della vita, il valore che modifica tutti i valori – insiste il Papa –. Elena poté capirlo, forse, perché aveva portato a lungo la propria croce. Non era nata a corte: si dice che fosse una locandiera di umili origini, di cui il futuro imperatore Costanzo si innamorò. La sposò, ma per calcoli di potere non esitò poi a ripudiarla allontanandola per anni dal figlio Costantino. Divenuto imperatore, Costantino stesso le procurò non pochi dolori e delusioni, ma Elena fu sempre sé stessa: una donna in ricerca. Aveva deciso di diventare cristiana e praticò sempre la carità, non dimenticando mai gli umili da cui lei stessa proveniva».
«Tanta dignità e fedeltà alla coscienza, cari fratelli e sorelle, cambiano il mondo anche oggi – scandisce infine il Papa –: avvicinano al tesoro, come il lavoro dell’agricoltore. Coltivare il proprio cuore richiede fatica. È il più grande lavoro. Ma scavando si trova, abbassandosi ci si avvicina sempre di più a quel Signore che spogliò sé stesso per farsi come noi. La sua Croce è sotto la crosta della nostra terra». Dunque: «Possiamo camminare orgogliosi, calpestando distrattamente il tesoro che è sotto i nostri piedi. Se invece diventiamo come bambini, conosceremo un altro Regno, un’altra forza. Dio è sempre sotto di noi, per sollevarci in alto».
I saluti ai pellegrini italiani
Dopo aver riassunto la sua catechesi nelle diverse lingue, il Papa ha rivolto particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti in piazza. Fra i quali quelli di lingua italiana, ai quali ha rivolto «un cordiale benvenuto», e in particolare a quelli delle diocesi di «Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, con l’arcivescovo Giampiero Palmieri; Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, con l’arcivescovo Pasquale Cascio; Lodi, con il vescovo Maurizio Malvestiti. «Auspico che il vostro pellegrinaggio giubilare sia fonte di ispirazione, favorendo il desiderio di essere portatori di speranza cristiana e di gioia nella Chiesa e nella società», ha detto loro Leone XIV. «Saluto poi i gruppi parrocchiali, specialmente quelli di Ruvo di Puglia, Archi e Francavilla in Sinni; come pure l’Ente Formedil Italia e le Edizioni Frate Indovino». Infine: «Il mio pensiero va ai malati, agli sposi novelli e ai giovani, tra cui saluto con affetto gli studenti dell’Istituto Marcello Candia di Seregno, gli Scout di Varese e quelli di Agropoli e di Padova. La festa liturgica di dopodomani, Natività della Beata Vergine Maria, mi suggerisce di esortarvi a camminare sempre, come Maria, sulle strade del Signore. A tutti la mia benedizione!».
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