giovedì 18 novembre 2021
Nel testo approvato ieri chi svolge ruoli di autorità ha una responsabilità speciale verso la dottrina. Ma nessun esplicito riferimento al presidente Biden
L’Assemblea generale dei vescovi statunitensi riuniti da lunedì a Baltimora

L’Assemblea generale dei vescovi statunitensi riuniti da lunedì a Baltimora - Reuters

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Dopo mesi di discussione e due giorni di acceso dibattito, i vescovi americani hanno approvato ieri un atteso documento sulla coerenza eucaristica. Il testo era stato proposto dopo le elezioni 2020 da alcuni presuli Usa che vedevano la necessità di prendere una posizione chiara rispetto a un «presidente cattolico che si oppone agli insegnamenti della Chiesa». Il riferimento era all’accettazione della legalità dell’aborto da parte di Joe Biden, il secondo capo della Casa Bianca cattolico nella storia.

Ma il testo che è passato con 222 sì, otto no e tre astensioni non contiene riferimenti espliciti ad alcun politico, nè esamina l’opportunità di negare la comunione a personaggi pubblici che difendono posizioni non in linea con l’insegnamento morale della Chiesa. Il documento sostiene però che i cattolici che rivestono ruoli di autorità «hanno una responsabilità speciale» nel seguire la legge della Chiesa.

E sottolinea che coloro che ricevono la comunione pur avendo ripudiato nella loro vita pubblica gli insegnamenti della Chiesa «creano scandalo e indeboliscono la determinazione degli altri cattolici di essere fedeli alle esigenze del Vangelo».

In definitiva, durante la prima assemblea plenaria in persona in due anni, la Conferenza episcopale americana ha accolto gli inviti del Vaticano ad evitare condanne che potessero «diventare una fonte di discordia», come il cardinale Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, aveva ammonito in una lettera i vescovi Usa. Prevalso anche il timore, espresso da alcuni vescovi come Robert McElroy di San Diego, che l’Eucaristia possa essere usata come «un’arma in battaglie politiche».

La terza giornata di lavori della plenaria a Baltimora, aperti alla stampa, ha però rivelato che opinioni diverse sul tema permangono all’interno della Conferenza. Il testo, infatti, affida ai singoli vescovi il «compito speciale di porre rimedio a situazioni che comportano azioni pubbliche in contrasto con la comunione visibile della Chiesa e la legge morale». E se alcuni vescovi hanno interpretato il passaggio come un invito al dialogo, altri vi hanno visto una possibile apertura a negare l’eucaristia ai politici cattolici che ammettono l’aborto.

L’arcivescovo Joseph Naumann di Kansas City, ad esempio, ha evidenziato la responsabilità dei vertici ecclesiastici di parlare con i cattolici che agiscono in modo contrario agli insegnamenti morali della Chiesa, senza «aver paura di dire quanto è grave non difendere questi insegnamenti nella sfera pubblica».

Il comitato dottrinale che ha steso le 30 pagine sul «Mistero dell’Eucaristia nella vita della Chiesa», inoltre, ha accettato all’ultimo momento la richiesta dell’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, di includere la responsabilità delle persone in posizione di autorità di promuovere la vita dei non nati. «Non riconoscere la categoria di esseri umani vittima della più grande distruzione della vita umana nel nostro tempo sarebbe un’evidente omissione che, per alcuni di noi, trasformerebbe questo documento in un problema piuttosto che in un aiuto», ha detto l’arcivescovo.

I presuli sono stati però unanimi nell’evidenziare che il documento va ben oltre la questione dei politici cattolici e mette soprattutto in evidenza il ruolo del sacramento nella vita della Chiesa. Le 30 pagine pongono infatti una rinnovata enfasi sulla catechesi sul significato dell’Eucaristia, in risposta a un calo, negli Usa, della fede nella presenza reale del corpo e del sangue di Gesù Cristo nella comunione.

Come ha spiegato l’arcivescovo di Denver Samuel Aquila è importante «portare una maggiore consapevolezza tra i fedeli di come l’Eucaristia può trasformare le nostre vite». I vescovi hanno infatti lanciato ieri da Baltimora una campagna triennale di «risveglio eucaristico», che prevede lo sviluppo di nuovi materiali didattici, la formazione di leader diocesani e parrocchiali, un nuovo sito web e l’invio di un’équipe di 50 sacerdoti nei 50 Stati per predicare l’Eucaristia. La campagna culminerà con un Congresso eucaristico nazionale nel giugno 2024 a Indianapolis.

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