lunedì 5 maggio 2014
Dopo la Messa nella parrocchia dei ​polacchi a Roma, nel Regina Coeli (IL TESTO) di domenica Papa Francesco ha affidato alla Madonna la situazione in Ucraina e per le migliaia di morti nella gigantesca frana in Afghanistan. I saluti ai partecipanti alla Marcia per la Vita e all'associazione Meter.
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La preghiera affinché in Ucraina prevalgano “sentimenti di pacificazione e di fratellanza” e il dolore per le vittime provocate “dall’enorme frana che si è abbattuta su un villaggio dell’Afghanistan” hanno scandito, domenica mattina, le parole di Papa Francesco durante il Regina Coeli. Il Santo Padre, ricordando il passo del Vangelo in cui Gesù risorto appare ai due discepoli di Èmmaus, ha anche sottolineato che la Parola di Dio e l’Eucaristia ci riempiono di gioia. Il servizio di Amedeo Lomonaco per la Radio Vaticana. È la pace in Ucraina la speranza custodita, nella preghiera, da Papa Francesco: “Cari fratelli e sorelle, desidero invitarvi ad affidare alla Madonna la situazione in Ucraina, dove non cessano le tensioni. Prego con voi per le vittime di questi giorni, chiedendo che il Signore infonda nei cuori di tutti sentimenti di pacificazione e di fratellanza”. Il Santo Padre ha anche ricordato la tragedia della frana in Afghanistan, che ha sepolto un villaggio nel nord est del Paese: “Preghiamo anche per i defunti a causa dell’enorme frana che si è abbattuta due giorni fa su un villaggio dell’Afghanistan. Dio Onnipotente, che conosce il nome di ognuno di loro, accolga tutti nella sua pace; e dia ai superstiti la forza di andare avanti, con il sostegno di quanti si adopereranno per alleviare le loro sofferenze”. Durante il Regina Caeli, il Papa ha ricordato il Vangelo in cui due discepoli, dopo la morte di Gesù, “lasciano Gerusalemme e ritornano, tristi e abbattuti” verso il loro villaggio, chiamato Emmaus. Lungo la strada, appare Gesù risorto e i discepoli lo riconoscono “nello spezzare il pane, nuovo segno della sua presenza”. La strada di Emmaus – ha spiegato il Pontefice - diventa così simbolo del nostro cammino di fede: “Le Scritture e l’Eucaristia sono gli elementi indispensabili per l’incontro con il Signore. Anche noi arriviamo spesso alla Messa domenicale con le nostre preoccupazioni, le nostre difficoltà e delusioni… La vita a volte ci ferisce e noi ce ne andiamo tristi, verso la nostra ‘Emmaus’, voltando le spalle al disegno di Dio. Ci allontaniamo da Dio”. Ma ci accoglie – ha detto il Papa - la Liturgia della Parola: “Gesù ci spiega le Scritture e riaccende nei nostri cuori il calore della fede e della speranza e nella Comunione ci dà forza”. Il Papa ha poi esortato ad accogliere la Parola di Dio, a ricevere Gesù nell’Eucaristia: “Ricordatelo bene: leggere ogni giorno un brano del Vangelo e le domeniche andare a fare la Comunione, a ricevere Gesù. Così è accaduto con i discepoli di Emmaus: hanno accolto la Parola; hanno condiviso la frazione del pane e da tristi e sconfitti che si sentivano sono diventati gioiosi. Sempre, cari fratelli e sorelle, la Parola di Dio e l’Eucaristia ci riempiono di gioia”. Quindi il Santo Padre ha ribadito: “Ricordatelo bene! Quando tu sei triste, qualcosa, prendi la Parola di Dio! Quando tu sei giù, prendi la Parola di Dio e va alla Messa della domenica a fare la Comunione, a partecipare del mistero di Gesù! Parola di Dio, Eucaristia: ci riempiono di gioia”.  Dopo la recita del Regina Caeli, Papa Francesco ha ricordato infine che oggi si celebra la 90.ma Giornata Nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha per tema “Con i giovani, protagonisti del futuro”. E rivolgendosi ai giovani presenti in piazza ha detto: “Prego per questa grande Università, perché sia fedele alla sua missione originaria e aggiornata al mondo attuale. A Dio piacendo mi recherò presto a visitare qui a Roma la Facoltà di Medicina e Chirurgia e il Policlinico ‘Gemelli’, che compie 50 anni di vita”. Il Papa ha salutato infine i partecipanti alla Marcia per la Vita e l’Associazione “Meter”, che da quasi vent’anni lotta contro ogni forma di abuso sui minori. In precedenza il Papa ha celebrato la Messa nella chiesa di San Stanislao alle Botteghe Oscure, che nel 1982 ha ottenuto lo status di parrocchia nazionale dei polacchi. La Messa era un atto di ringraziamento dopo la canonizzazione di Papa Wojtyla. "Il popolo polacco - ha detto testualmente Francesco - sa bene che per entrare nella gloria bisogna passare attraverso la passione e la croce. E lo sa non perché l'ha studiato; lo sa perché lo ha vissuto. San Giovanni Paolo II, come degno figlio della sua patria terrena, ha seguito questa via. L'ha seguita in modo esemplare, ricevendo da Dio una spogliazione totale. Per questo la sua carne riposa nella speranza. E noi? Siamo disposti a seguire questa strada? Voi, cari fratelli, che formate oggi la comunità cristiana dei polacchi a Roma, volete seguire questa strada?". Il Papa ha ricevuto in dono un'immagine di "Gesù misericordioso"; prima di risalire sulla Ford Focus e fare rientro in Vaticano per il Regina Caeli in Piazza San Pietro, papa Francesco ha salutato i fedeli e i gruppi pastorali e anche un gruppo di senzatetto abitualmente assistiti dalla parrocchia.
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