lunedì 4 maggio 2020
«Salutami e ringrazia i tuoi ragazzi». È la carezza di papa Francesco per la comunità di Nembro, quel centro della val Seriana divenuto simbolo dell'epidemia
Messa in streaming nella chiesa di Nembro (Bergamo)

Messa in streaming nella chiesa di Nembro (Bergamo) - Archivio Avvenire

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«Salutami e ringrazia i tuoi ragazzi». È la carezza di papa Francesco per la comunità di Nembro, quel centro della val Seriana divenuto simbolo dell'epidemia. Una comunità ferita ma non lacerata, che ha saputo mantenere stretti i legami umani pur in un dramma che ha causato oltre 170 morti.

Domenica 3 maggio, attorno alle 15,45, il pontefice ha così telefonato a don Matteo Cella, curato dell'oratorio, complimentandosi di come la parrocchia abbia mostrato unità e vitalità, impegno per gli altri, anche nei momenti più duri.

«È stata una telefonata di tre minuti e sei secondi – sorride don Matteo Cella -. Il Papa mi ha detto che alcune persone della comunità avevano segnalato come la nostra parrocchia fosse rimasta attiva e creativa, e così ha voluto ringraziarci per l'impegno. È stata una grande emozione, che ho subito voluto condividere con i ragazzi dell'oratorio. C'è una giovane comunità cristiana che continua a impegnarsi, e questo impegno è visibile e apprezzato. La priorità, anche nei momenti di emergenza, è la relazione».

Le Messe in streaming, l'uso sapiente dei social, la diffusione del giornalino dell'oratorio, il tempo dedicato al volontariato, dalla consegna della spesa a quella dei farmaci, sono solo alcune delle iniziative che hanno visto protagonisti i giovani dell'oratorio di Nembro. E così, ecco la chiamata di Francesco e quel messaggio finale così semplice eppure intenso: «Salutami e ringrazia i tuoi ragazzi».

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