venerdì 23 giugno 2017
La secolare colletta, che si differenzia dall’8×1000 destinato alla Chiesa cattolica, parte in tutte le chiese italiane domenica 25 giugno 2017, in occasione della Giornata per la carità del Papa
Domenica l'Obolo di San Pietro. Galantino: donare per aiutare il Papa
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Sensibile verso i più bisognosi, attento ai conflitti e alle grandi tragedie civili che colpiscono alcune zone della terra, desideroso di sostenere le vittime delle violenze perpetrate in nome della religione o di contribuire alla costruzione di scuole e ospedali nelle periferie del mondo. Ecco chi è il donatore modello dell’Obolo di San Pietro, l’aiuto economico offerto dai fedeli direttamente al Papa per sostenere le opere di carità. Va precisato che la secolare colletta, che si differenzia dall’8×1000 destinato alla Chiesa cattolica, parte in tutte le chiese italiane domenica 25 giugno 2017, in occasione della Giornata per la carità del Papa.

Chi sono i donatori modello dell'Obolo di San Pietro

“Donare all’Obolo – spiega il Sostituto della Segreteria di Stato vaticana, l'arcivescovo Angelo Becciu – è come quando un fedele dà un’offerta al proprio parroco e gli dice: ‘Usala per il bene della comunità’. Insomma, è un segno di solidarietà, lo stesso che compie il Papa per il bene della Chiesa universale”. I donatori 2.0 dell’Obolo di San Pietro – che possono donare via telefono o inviando la propria offerta direttamente al Papa oppure, grazie al nuovo sito, donare online tramite bonifico bancario e carta di credito – provengono da tutto il pianeta con una quota significativa di fedeli italiani, statunitensi e tedeschi. Il 28% risiede in Italia, il 25% negli Usa e il 22% in Germania. Più bassa la percentuale di donazioni online che arriva da Brasile, Francia, Spagna e dal resto dell’America Latina (circa il 15%). Una quota minore copre il resto d’Europa e alcune zone di Africa, Asia e Oceania.

Lo sguardo di quanti hanno effettuato donazioni in favore dell’Obolo di San Pietro è rivolto principalmente alle vittime dell’indifferenza globale: i poveri, i senzatetto, chi fugge dai conflitti, dalla carestia e dall'indigenza. Alcuni fedeli, ad esempio, chiedono di assistere i bambini siriani di Aleppo o i rifugiati che scappano dalla guerra civile in Somalia, scoppiata nel 1991 e tuttora in corso. Altri sottolineano la necessità di realizzare opere di misericordia come ospedali o scuole in Terra Santa.

“Il donatore dell’Obolo – afferma l’arcivescovo Becciu – è un cittadino globale e questo significa che la solidarietà non conosce confini. Invito i fedeli a scoprire le attività dell’Obolo di San Pietro e a riflettere sui messaggi del Papa visitando il sito e i profili social. Noi fedeli dobbiamo prendere come esempio la vedova del Vangelo (Luca, 21,2-4) che, pur essendo povera, ha donato i suoi ‘due spiccioli’, al contrario di alcuni ricchi che hanno donato il loro ‘superfluo’. Ecco, aggiungo, un fedele deve imitare questa vedova nel sentire il desiderio di voler contribuire alla missione del Papa, ovvero al suo desiderio di venire incontro ai bisognosi. Un vero cristiano non può vivere di sola preghiera ma deve impegnarsi a compiere atti di carità e di generosità”.

Come partecipare alla giornata per la carità del Papa: domenica 25 giugno

Dal 2017, l’Obolo è diventato 2.0 grazie all’apertura del nuovo sito internet www.obolodisanpietro.va e dei profili social Facebook, Twitter e Instagram. Numerosi fedeli, dopo il lancio del sito e delle pagine social, hanno offerto direttamente online, attraverso la pagina dedicata ‘Dona’, il loro apporto concreto alle opere di misericordia, di carità cristiana, di pace e di aiuto alla Santa Sede.

Galantino: donare nasce dalla gioia

«Donare nasce dalla gioia, e dà gioia: un grande segreto come questo può rivelarsi nella semplicità di un gesto come quello di sostenere il Papa della gioia”. È l’appello che monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, invia alle circa 25mila parrocchie italiane in occasione della Giornata per la carità del Papa, esortandole alla partecipazione. Un appuntamento che si ripete di anno in anno in tutto il mondo cattolico e che rimanda alla storia stessa del cristianesimo. Una pratica molto antica, dunque, che arriva fino ad oggi, come scrive il Sir.

Lo scorso anno, in Italia, sono stati raccolti 3.663.409,98 euro, compresa la raccolta per l’Ucraina (con un incremento di 73,06% rispetto al 2015), a cui vanno ad aggiungersi i contributi devoluti ai sensi del can. 1271 del Codice di diritto canonico: si tratta di euro 4.025.225,00, di cui euro 3.999.925,00 dalla Cei, euro 15.300,00 dall’arcidiocesi di Genova ed euro 10.000,00 dalla diocesi di Lamezia Terme.“La fedeltà al Papa – ha commentato monsignor Galantino al Sir – si manifesta anche nel sostegno economico alle attività del suo ministero di pastore della Chiesa universale”.

"Un'opportunità per metterci al fianco del Papa e aiutarlo ad arrivare dovunque lo spinga il suo grande cuore. Sappiamo delle tante opere dettate dalle iniziative – quasi sempre espresse con delicata discrezione – per soccorrere ogni genere di povertà, a Roma e nel mondo. Ecco: nella Giornata per la carità del Papa ricordiamoci di chiedere a chi frequenta la Messa in parrocchia di tenere la mano del Papa tra le sue e accompagnarlo anche con poco là dove desidera arrivare.

CON AMORE TUTTO INTERO editoriale di Stefania Falasca

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