mercoledì 9 maggio 2018
Si intitola “Maria. Mamma di tutti” il volume che racconta l’amore filiale di Francesco per la Vergine. «Lei sa di cosa abbiamo bisogno». La devozione mariana è esigenza della vita cristiana
Una delle tante visite di preghiera del Papa nella Basilica di Santa Maria Maggiore. (Ansa)

Una delle tante visite di preghiera del Papa nella Basilica di Santa Maria Maggiore. (Ansa)

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Pubblichiamo un estratto in anteprima del libro “Maria. Mamma di tutti”, (Edizioni San Paolo) in uscita il 10 maggio, in omaggio per tutti i lettori che acquisteranno il primo numero di “Maria con te”, la nuova rivista dedicata alla Madonna in uscita il prossimo 10 maggio al prezzo di un euro. Il libro (80 pagine) inedito del Papa raccoglie le riflessioni e le preghiere rivolte da papa Francesco alla Madonna, dall'inizio del pontificato ad oggi. L’anticipazione è tratta dal capitolo che dà il titolo al volume: “Mamma di tutti”.

Chi guarda la Vergine Maria? Guarda tutti noi, ciascuno di noi. E come ci guarda? Ci guarda come Madre, con tenerezza, con misericordia, con amore. Così ha guardato il figlio Gesù, in tutti i momenti della sua vita, gioiosi, luminosi, dolorosi, gloriosi, come contempliamo nei Misteri del Santo Rosario, semplicemente con amore. Quando siamo stanchi, scoraggiati, schiacciati dai problemi, guardiamo a Maria, sentiamo il suo sguardo che dice al nostro cuore: “Forza, figlio, ci sono io che ti sostengo!”. La Madonna ci conosce bene, è mamma, sa bene quali sono le nostre gioie e le nostre difficoltà, le nostre speranze e le nostre delusioni. Quando sentiamo il peso delle nostre debolezze, dei nostri peccati, guardiamo a Maria, che dice al nostro cuore: “Rialzati, va’ da mio Figlio Gesù, in Lui troverai accoglienza, misericordia e nuova forza per continuare il cammino”.

Maria sa di cosa abbiamo bisogno Nel miracolo delle Nozze di Cana, la Madonna si rivolge ai servi e dice loro: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela», e Gesù ordina ai servi di riempire di acqua le anfore e l’acqua diventa vino, migliore di quello servito fino ad allora (cfr Gv 2,5-10). Questo intervento di Maria presso il suo Figlio mostra la cura della Madre verso gli uomini. È una cura attenta ai nostri bisogni più veri: Maria sa di che cosa abbiamo bisogno! Lei si prende cura di noi, intercedendo presso Gesù e chiedendo per ciascuno il dono del “vino nuovo”, cioè l’amore, la grazia che ci salva. Lei intercede sempre e prega per noi, specialmente nell’ora della difficoltà e della debolezza, nell’ora dello sconforto e dello smarrimento, soprattutto nell’ora del peccato. Per questo, nella preghiera dell’Ave Maria, le chiediamo: «Prega per noi, peccatori» [...].

Non siamo orfani! Quando un cristiano mi dice, non che non amamla Madonna, ma che non gli viene di cercare la Madonna o di pregare la Madonna, io mi sento triste. Ricordo una volta, quasi quarant’anni fa, ero in Belgio, in un convegno, e c’era una coppia di catechisti, professori universitari ambedue, con figli, una bella famiglia, e parlavano di Gesù Cristo tanto bene. E a un certo punto ho detto: «E la devozione alla Madonna?» «Ma noi abbiamo superato questa tappa. Noi conosciamo tanto Gesù Cristo che non abbiamo bisogno della Madonna». E quello che mi è venuto in mente e nel cuore è stato: “Mah… poveri orfani!”. È così, no? Perché un cristiano senza la Madonna è orfano. Anche un cristiano senza Chiesa è un orfano. Un cristiano ha bisogno di queste due donne, due donne madri, due donne vergini: la Chiesa e la Madonna. E per fare il “test” di una vocazione cristiana giusta, bisogna domandarsi: “Come va il mio rapporto con queste due Madri che ho?”, con la madre Chiesa e con la madre Maria. Questo non è un pensiero di “pietà”, no, è teo- logia pura. Questa è teologia. Come va il mio rapporto con la Chiesa, con la mia madre Chiesa, con la santa madre Chiesa gerarchica? E come va il mio rapporto con la Madonna, che è la mia Mamma, mia Madre?

Pregare Maria non è galateo, ma esigenza della vita cristiana La devozione a Maria non è galateo spirituale, è un’esigenza della vita cristiana. Guardando alla Madre siamo incoraggiati a lasciare tante zavorre inutili e a ritrovare ciò che conta. Il dono della Madre, il dono di ogni madre e di ogni donna è tanto prezioso per la Chiesa, che è madre e donna. E mentre l’uomo spesso astrae, afferma e impone idee, la donna, la madre, sa custodire, collegare nel cuore, vivificare. Perché la fede non si riduca solo a idea o a dottrina, abbiamo bisogno, tutti, di un cuore di madre, che sappia custodire la tenerezza di Dio e ascoltare i palpiti dell’uomo.

Madre che comprende il senso di tutte le cose Maria, la madre che ebbe cura di Gesù, ora si prende cura con affetto e dolore materno di questo mondo ferito. Così come pianse con il cuore trafitto la morte di Gesù, ora ha compassione della sofferenza dei poveri crocifissi e delle creature di questo mondo sterminate dal potere umano. Ella vive con Gesù completamente trasfigurata, e tutte le creature cantano la sua bellezza. È la Donna «vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul suo capo» ( Ap 12,1). Elevata al cielo, è Madre e Regina di tutto il creato. Nel suo corpo glorificato, insieme a Cristo risorto, parte della creazione ha raggiunto tutta la pienezza della sua bellezza. Lei non solo conserva nel suo cuore tutta la vita di Gesù, che «custodiva» con cura (cfr Lc 2,19.51), ma ora anche comprende il senso di tutte le cose. Perciò possiamo chiederle che ci aiuti a guardare questo mondo con occhi più sapienti. (...).

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