venerdì 17 dicembre 2021
Le giornate seguiranno il solito stile, ma limitate alla presenza soltanto dei ragazzi piemontesi. Il 30 dicembre la contemplazione della Sindone con l’arcivescovo Nosiglia
L’arcivescovo Nosiglia in preghiera davanti alla Sindone nell’ostensione televisiva del 2013

L’arcivescovo Nosiglia in preghiera davanti alla Sindone nell’ostensione televisiva del 2013 - Ansa

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Torino Taizé, la Sindone. E torna anche la Marcia della pace diocesana. I giorni torinesi fra Natale e Capodanno indicano la volontà di 'riprendere il cammino', pur con tutte le cautele necessarie, anche nel tempo di pandemia. Il 'pellegrinaggio di fiducia sulla terra' che la Comunità ecumenica di Taizé propone da decenni, doveva svolgersi a Torino già nel dicembre 2020, ma venne rinviato per l’emergenza sanitaria. Rinviata a quest’anno, ma i problemi si sono ripresentati. Gli organizzatori, però, hanno stabilito di non cancellare l’evento ma di proporlo in due tappe: una prima fase a dicembre 2021, con un numero limitato di persone, e un secondo incontro dal 7 al 10 luglio 2022, sempre a Torino. Tutti d’accordo: frères di Taizé, Pastorale giovanile di Torino, Commissione ecumenica subalpina, i cui esponenti saranno presenti agli incontri dei giovani. La prima tappa seguirà il programma classico delle giornate di Taizé: preghiera di mezzogiorno e della sera, workshop ('atelier') durante la giornata. Gli incontri si terranno nella Basilica di Maria Ausiliatrice e nella chiesa del Santo Volto (Il programma dettagliato si trova sul sito www.taizetorino.it).

Ma gli iscritti non saranno numerosi: soprattutto giovani torinesi e piemontesi, che non hanno bisogno di essere ospitati per la notte. Perché questa è, purtroppo, la grande differenza: il 'sapore' degli incontri di Taizé si trova anche nell’accoglienza che le famiglie, le parrocchie, le comunità del territorio offrono ai giovani ospiti. Una accoglienza che è conoscenza reciproca, e che diventa amicizia. I frères della Comunità, con il priore Alois, successore di Roger Schutz, saranno a Torino per animare gli incontri del 29 e 30 dicembre, e parteciperanno anche alla Marcia diocesana della pace del 31 frère Alois sarà anche in Cattedrale, nel pomeriggio di giovedì 30, per la contemplazione della Sindone. L’arcivescovo Cesare Nosiglia aveva promesso questo momento speciale di fronte al Telo, riservato ai giovani che lo vorranno, fin dal dicembre 2019, quando a Breslavia venne annunciata la scelta di Torino. La contemplazione della Sindone, disse Nosiglia, è il 'meglio' che la Chiesa di Torino può offrire, assieme all’accoglienza e all’amicizia.

E dunque questo momento si farà, nel pomeriggio del prossimo 30 dicembre, dalle 17 alle 17.50. L’evento sarà trasmesso in diretta su TV2000. Insieme con i giovani iscritti agli incontri ci saranno le delegazioni di alcune diocesi italiane e straniere, che rappresentano tutti quegli altri giovani che, se sarà possibile, saranno poi a Torino a luglio 2022. Nosiglia, annunciando lo sdoppiamento in due tappe, ha voluto ricordare che anche questa è una 'prova' di fronte alla quale siamo posti. «In questo rinvio dell’incontro – ha scritto – la cosa più importante da capire è che noi, in prima persona, siamo messi alla prova (…) Le ragioni della prova, nella prospettiva della fede, appartengono a Dio, e non a noi. Ma tocca a noi l’intelligenza per comprendere il segnale che ci viene lanciato e la pazienza per rivedere il nostro atteggiamento. Tocca a noi infine la preghiera, universale via maestra della fede. Ed è quello che continueremo a fare, in attesa dell’incontro di luglio». Infine, la Marcia diocesana della pace. Non c’era l’anno scorso, ci sarà di nuovo: partenza dal Sermig di piazza Borgo Dora, come da tradizione; e arrivo alla parrocchia della Pace in Barriera, per un tempo di preghiera fino a mezzanotte. Ci saranno i giovani del Sermig, i giovani di Taizé e tutti quanti vorranno partecipare. L’appuntamento è alle 22.30 del 31 dicembre, all’Arsenale della Pace.

Da sapere: Parigi 1978. Tutto inizia

Prima tappa del «pellegrinaggio di fiducia sulla terra» promosso dalla Comunità di Taizé fu Parigi nel 1978. Da allora l’appuntamento si è rinnovato ogni anno richiamando migliaia di giovani da tutta Europa. Una pacifica invasione, che diventa anche occasione di accoglienza concreta da parte della comunità ospitante. Un cammino che solo il Covid ha bloccato nel 2020 e modificato quest’anno.

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