venerdì 20 marzo 2020
All'Arenella i sacerdoti pregano con i fedeli affacciati al balcone. L'ispirazione di papa Francesco e il "placet" del cardinale Sepe
Napoli, i parroci sul tetto per pregare, dai balconi commozione e applausi
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"Gridatelo dai tetti" è più di una metafora o un'esortazione. L'invito di Gesù può essere anche preso alla lettera, specie in questo periodo. Devono averlo pensato anche don Francesco Gravina e don Lorenzo Fedele, parroci a Santa Maria della Salute, quartiere Arenella di Napoli. QUI LA PAGINA FACEBOOK

Ieri mattina, in previsione della preghiera nazionale convocata dai vescovi italiani, sono saliti sul tetto per provare le trombe, per assicurarsi che la loro voce potesse arrivare al quartiere. Dopo i primi "test", però, la sorpresa. La gente si è affacciata al balcone, con lo sguardo rivolto verso quel tetto. In attesa di qualcosa di più di un "un due tre prova". I don hanno preso il momento al balzo e hanno recitato l'Angelus, con grande partecipazione popolare.

E la sera hanno replicato, celebrando dal tetto, in uno scenario suggestivo e commovente illuminato dalle candele sui balconi, il Rosario che ha unito tutta l'Italia. Il format funziona e oggi pomeriggio don Francesco e don Lorenzo hanno replicato con la via crucis dal tetto: strade deserte, balconi pieni e lungo applauso finale.

Il tetto della chiesa di Santa Maria della Salute con i sacerdoti e intorno i parrocchiani dai balconi

Il tetto della chiesa di Santa Maria della Salute con i sacerdoti e intorno i parrocchiani dai balconi - da facebook

"Volevamo seguire il suggerimento di papa Francesco - spiega don Lorenzo -. Il cardinale Sepe ha approvato l'esperienza e il suo placet ci incoraggia. Domenica celebreremo la Messa. Le persone sono felici di sentire la Chiesa vicina". La parrocchia di Santa Maria della Salute, come tante comunità italiane, in questi giorni è attivissima sui social per animare la vita delle famiglie. In particolare, ogni giorno un giovane, scelta significativa, legge in video il Vangelo del giorno.

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