Preghiera e digiuno per il Libano, la Chiesa italiana con papa Francesco
di Redazione
Dopo l'invito del Pontefice, la Cei chiede "ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e al popolo dei credenti di raccogliersi venerdì in un momento di preghiera che abbia a cuore il Paese dei c

La Chiesa italiana aderisce all'invito di papa Francesco a vivere, venerdì, una giornata di preghiera e digiuno per il Libano. I Vescovi, "in comunione con la Chiesa universale, vogliono esprimere la vicinanza dell'Italia a una popolazione stremata e chiedono ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e a tutto il popolo dei credenti di raccogliersi domani in un momento di preghiera che abbia a cuore il Paese dei cedri".
Una preghiera che, riprendendo le parole del Papa, annota la Cei, "vuole essere anche un invito alla perseveranza nella prova, un
incoraggiamento per tutti i libanesi a continuare a sperare e a ritrovare le forze e le energie necessarie per ripartire".
I Vescovi italiani sottolineano come "in un tempo in cui ovunque si fanno sempre più forti venti di intolleranza e di chiusura, pregare
per il Libano è un modo per ripensare a quanto ci sia bisogno di rispetto autentico e di costruzione di comunità in ogni luogo.
Facciamoci dunque costruttori di pace, perché 'per il bene stesso del Paese, ma anche del mondo, non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso'".
Una preghiera che, riprendendo le parole del Papa, annota la Cei, "vuole essere anche un invito alla perseveranza nella prova, un
incoraggiamento per tutti i libanesi a continuare a sperare e a ritrovare le forze e le energie necessarie per ripartire".
I Vescovi italiani sottolineano come "in un tempo in cui ovunque si fanno sempre più forti venti di intolleranza e di chiusura, pregare
per il Libano è un modo per ripensare a quanto ci sia bisogno di rispetto autentico e di costruzione di comunità in ogni luogo.
Facciamoci dunque costruttori di pace, perché 'per il bene stesso del Paese, ma anche del mondo, non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso'".
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