mercoledì 16 aprile 2014
L'Istat diffonde i dati del censimento 2011. ​Un esercito di 4,7 milioni di persone sceglie di dedicare un po' del proprio tempo agli altri. Quasi un milione i lavoratori del settore.
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La voglia di mettersi a servizi degli altri, in nome di quel bene comune che si può costruire solo lavorando tutti insieme, non conosce crisi. Anzi sembrerebbe quasi che le difficoltà economiche che hanno contraddistinto l'Italia in questi ultimi anni abbiamo spinto tante persone a darsi da fare per i meno fortunati, innescando un circolo positivo anche sull'occupazione. Il mondo del non profit, fotografato dall'Istat che ieri ha reso noti i dati del censimento del 2011, gode di ottima salute. I volontari sono quasi raddoppiati in dieci anni, il numero di organizzazione attive è in costante aumento e i posti di lavoro lievitati del 60%. Un successo su tutta la linea, con tanto di dati precisi. Nel 2011 le organizzazioni attive erano 301.191, il 28% in più rispetto al 2001 con una crescita del personale dipendente pari al 39,4%. I volontari erano 4,7 milioni, in aumento del 43,5% rispetto ai 3.315.327 del 2001 (+1.443.295), mentre i lavoratori occupati a vario titolo erano quasi un milione (957.124, tra dipendenti, collaboratori esterni e lavoratori temporanei), in crescita del 61,5% rispetto alla ricognizione di dieci anni prima (592.791). Il non profit si conferma un settore sempre più rosa. Al 31 dicembre 2011 l'universo femminile è costituito da 1,8 milioni di volontarie (pari al 38% del totale), 494 mila dipendenti, 142 mila lavoratrici esterne, 3 mila lavoratrici temporanee, 9 mila lavoratrici comandate/distaccate, 26 mila religiose e 10 mila giovani del servizio civile. È quanto emerge dai dati del censimento generale dell'Istat sulle istituzioni non profit presentati oggi a Roma.
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