lunedì 21 gennaio 2019
Il mare restituisce il corpo senza vita del migrante disperso potrebbe essere del disperso Mohammed Ali Halkawt, 21 anni, curdo iracheno. Uno dei cugini dovrà fare il riconoscimento
Il naufragio di Torre di Melissa, trovato corpo dell'unico morto. È un 21enne
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Si chiamava Mohammed Ali Halkawt, aveva 21 anni, curdo iracheno. Domenica mattina il mare ne ha portato a riva il corpo.

È il primo migrante morto, di cui si è saputa l'identità, nei mari italiani nel 2019, giunto col primo sbarco dell'anno. È il ragazzo disperso il 10 gennaio nel naufragio del barcone a Torre di Melissa, quando gli abitanti del piccolo centro crotonese si erano prodigati, con grande generosità, per salvare, riscaldare, rivestire, accogliere 51 profughi curdi. Erano stati loro a dire che c'era un disperso.

Un giovane caduto in mare quando la barca a vela che li trasportava si era incagliata e poi rovesciata. Lo avevano sentito urlare, chiedere aiuto. Le forze dell'ordine lo avevano cercato a lungo ma dopo ore di ricerche non era stato ritrovato.

Nei giorni successivi a CrotoneNews si era rivolto il giornalista greco di origini curde Pishitiwan Jaf contattando la redazione del sito giornalistico calabrese. Aveva segnalato il disperato appello del papà del giovane, nato a Sulaymaniyah, governatorato del kurdistan iracheno, che secondo quanto riferito si sarebbe trovato a bordo di quella barca.

Il giornalista aveva anche pubblicato una scheda di Mohammed con tutti i suoi dati e una sua foto. Un bel viso leggermente sorridente. Ieri la triste conferma. Attorno alle 8, un cittadino di Melissa, mentre passeggiava sulla spiaggia a poche centinaia di metri dal luogo del naufragio, ha osservato un corpo a poca distanza dall'acqua. Ha subito avvertito le forze dell'ordine e il sindaco, Gino Murgi, protagonista della bellissima accoglienza di dieci giorni fa, che si è precipitato sul luogo.

Nei giorni scorsi a Melissa erano arrivati due cugini di Mohammed che vivono in Germania e Gran Bretagna, alla ricerca del parente. Invano. Così erano ripartiti sabato sera. Ieri mattina è toccato al sindaco richiamarli. Uno sta tornando indietro insieme ad un mediatore culturale che li aveva accompagnati a Melissa. A lui toccherà il triste compito di riconoscere il corpo del ragazzo.

Intanto sulla spiaggia si sono recati carabinieri, vigili del fuoco, uomini della Capitaneria di porto e anche il medico legale, che ha effettuato una prima ispezione superficiale, mentre il pm di turno che ha disposto l’autopsia. Col ritrovamento del cadavere si potrebbe, infatti, aggravare la posizione dei due scafisti russi arrestati lo stesso giorno del naufragio che hanno già patteggiato la pena di tre anni di carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma che ora potrebbero essere accusati anche di omicidio. Quello di un ragazzo che sulle nostre coste sperava di cominciare una nuova vita e che invece la vita ha perso nel primo sbarco del 2019. Per lui, purtroppo, è arrivata tardi la generosità dei cittadini di Melissa che hanno aperto cuori e porti.



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