lunedì 19 febbraio 2024
Trasferiti 300mila euro, su 1,5 milioni stanziati, per ridare nuovo lustro al complesso in vista degli 800 anni dalla morte di San Francesco nel 2026 e del Giubileo del 2025
Primi fondi per il restauro delle mura del convento di Assisi

Ansa

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Una prima trance, da 300mila euro, per ridare nuova vita al Sacro Convento di Assisi. Un primo passo fondamentale in vista degli ottocento anni dalla morte di San Francesco. Il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, ha firmato un decreto che prevede infatti l'avvio del trasferimento delle risorse per il restauro delle mura esterne del Sacro Convento di San Francesco d'Assisi, in Umbria. La somma di 300mila euro appena trasferita rappresenta il 20% di 1,5 milioni di euro, i fondi previsti come ulteriore finanziamento deliberato dalla cabina di coordinamento che si era tenuta lo scorso 13 novembre proprio per l'intervento di ricostruzione delle mura esterne del Sacro Convento. Complessivamente, le risorse previste, sulla base dell'ordinanza 128, per gli edifici di culto in vista delle celebrazioni del 2026 sono pari a 11,8 milioni di euro e, oltre alle mura esterne del Sacro Convento, riguardano interventi nel Comune di Assisi (in particolare presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli e il Santuario di Rivotorto) e in altre località umbre dove sono presenti edifici particolarmente legati alla cultura francescana.

Questo primo finanziamento di 300mila euro costituisce un passo essenziale per dare solidità e certezza ai programmi previsti per le celebrazioni dell'ottavo centenario dalla morte di San Francesco, patrono d'Italia, nel 2026 e per il Giubileo del 2025 dove si ricorderanno gli 800 anni della stesura del Cantico delle Creature. Gli appuntamenti dell'ottavo centenario sono iniziati lo scorso anno con la celebrazione degli 800 anni della Regola Bollata di San Francesco e del primo Presepe a Greccio.

«Questo primo trasferimento di risorse - spiega il commissario straordinario Castelli - ci consente di intervenire efficacemente per la conservazione delle mura del complesso monumentale della basilica di San Francesco in Assisi. Preserviamo così la bellezza e l'integrità di uno dei simboli più significativi della cristianità, verso gli appuntamenti dell'ottavo centenario della morte di San Francesco, celebrazioni destinate a consolidare un tesoro universale di spiritualità, arte e cultura. Un'occasione ulteriore per ridare vita e speranza alla rinascita di territori e comunità che sanno guardare oltre le ferite del sisma. È un modo per riaffermare l'impegno concreto dell'Italia nella protezione del suo inestimabile patrimonio».

Gli interventi previsti sul complesso di Assisi

Il trasferimento delle prime risorse per gli interventi sulle mura esterne del Sacro Convento di Assisi assicura il consolidamento del complesso monumentale della Basilica di San Francesco, simbolo universale di pace, luogo di spiritualità e meta di itinerari religiosi e artistici senza paragoni. Gli interventi della struttura commissariale, d'intesa con la Regione Umbria e con l'Ufficio speciale per la Ricostruzione, evidenziano ulteriormente l'importanza strategica di questo progetto per la conservazione del patrimonio culturale e religioso italiano e per la ripresa economica delle aree colpite dal sisma.

«Siamo molto contenti - spiega la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei - che sia stata accolta la nostra richiesta di destinare dei fondi al Sacro Convento di Assisi, in occasione degli ottocento anni della morte di San Francesco. Un luogo sicuramente simbolico, che porta con sé i valori della pace e un appuntamento importante non solo per la nostra regione ma per l'Italia intera».

Il Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, poi aggiunge che che «la Basilica e il Sacro Convento di San Francesco sono un tale tesoro di bellezza e di spiritualità che appartiene ad Assisi, all'Umbria, all'Italia, anzi al mondo intero. Mi piace pensare infine che la Basilica e il Sacro Convento sono uno scrigno che custodisce il vero tesoro, che è la memoria di san Francesco. Egli, che scelse la povertà come via per disarmare il proprio cuore e vivere la fraternità con ogni essere umano e con tutta la creazione, è il vero cuore pulsante di questo luogo. Possa anche questo straordinario intervento di consolidamento strutturale essere uno sprone a valorizzare sempre più la sua testimonianza come uomini e donne che costruiscono ponti e vivono relazioni fondate su rispetto, verità e benevolenza».

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