mercoledì 13 febbraio 2019
Una serie di insulti razzisti sono stati scritti sul muro accanto alla casa di una famiglia italiana che ha adottato un giovane senegalese di 22 anni. La mamma: clima di odio
La scritta sul muro di Melegnano

La scritta sul muro di Melegnano

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«Non avrei mai pensato che il clima di odio contro gli immigrati colpisse la mia famiglia, il mio Bak». È ancora attonita Angela Bedoni nel commentare le scritte razziste che hanno sporcato i muri accanto alla sua abitazione a Melegnano, a sud di Milano. Insulti per la scelta di adottare un ragazzo di origine senegalese.

Angela, il marito Paolo Pozzi e il figlio Lorenzo da tre anni hanno accolto nella loro casa Bakary, un giovane senegalese, oggi 22enne. Un figlio del mare, sbarcato a Lampedusa nel 2014, che, dopo aver ottenuto il permesso umanitario, è stato dapprima ospitato nella struttura di accoglienza S. Francesco di San Zenone al Lambro e poi nella casa dei Pozzi.

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L’altra notte sul muro della loro abitazione è apparsa la scritta “Pagate per questi negri di merda”. Con ogni probabilità gente del posto, che pure conosce l’umanità, la solidarietà, l’attenzione della famiglia Pozzi. Angela Bedoni parla di una ignoranza culturale che sta invadendo il territorio.

Dallo scorso 3 ottobre, superando la burocrazia, grazie anche al consenso della madre naturale che vive nei pressi di Dakar, Bak è stato adottato e oggi è un membro a pieno titolo della famiglia Pozzi. Un ragazzo mite, benvoluto, ottimamente inserito nella comunità melegnanese, impegnato in questi mesi a ottenere il diploma di terza media, fra i mezzofondisti dell’Atletica Melegnano.

Il prevosto don Mauro Colombo si augura che “questo episodio negativo, che turba la città, sappia trasformarsi positivamente in un momento di riflessione per tutti, che, sollecitati da quanto annuncia papa Francesco, faccia riscoprire a tutti la dignità della persona al di là del colore della pelle”.

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