giovedì 27 ottobre 2016
Dopo aver frequentato un master dell'Alta scuola impresa e società (Altis) molti degli studenti diventano imprenditori di successo nel loro Paese di origine. Ecco le loro storie: dal Kenya all'Uganda.
Come crescono i giovani manager africani
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Altis è l’Alta Scuola dell’Università Cattolica che si occupa di imprenditorialità e management per lo sviluppo sostenibile. Nella sua ultradecennale attività, ha sviluppato un’ampia offerta di percorsi formativi rivolti a imprenditori, manager e collaboratori di enti non profit, imprese e pubblica amministrazione. Con i suoi docenti e professionisti l’Alta Scuola svolge a livello internazionale ricerche sui temi dell’imprenditorialità della sostenibilità e della creazione di valore condiviso. Si è poi distinta in tema di impact entrepreneurship per aver creato un network di Executive Mba realizzati nel continente africano in partnership con università locali. Tali Emba, grazie alla Fondazione E4impact, accompagnano giovani startupper africani nello sviluppo di nuovi business sostenibili.



Giovani manager africani rilanciano l'imprenditoria nei loro Paesi

La sua stufa per l’acqua potabile ha già cambiato la vita a molti africani. A idearla Keneth Ndua Mitambo, un giovane startupper di origini keniane, che nel 2015 ha partecipato al Global Mba in Impact Entrepreneurship in Kenya, organizzato dall’Alta scuola impresa e società (Altis), attraverso la E4Impact Foundation, in collaborazione con il Tangaza University College di Nairobi.

Al master Keneth è arrivato dopo aver conseguito una laurea in Community care, Hiv and Aids e aver iniziato a lavorare come consulente in diverse Ong nel suo Paese. Un percorso che l’ha portato nel 2012, dopo oltre dieci anni di esperienza nel campo dello sviluppo sostenibile, a impegnarsi in un progetto concreto per la comunità locale, cominciando a concepire quello che è oggi il modello di business di Stamp Investment, l’impresa da lui fondata a Nairobi. Produce e distribuisce stufe a basso consumo per la purificazione dell’acqua, le Jiko Kenya Stove.

Hanno un grandissimo impatto sulla vita delle persone e permettono a scuole e famiglie di avere un accesso più agevole all’acqua potabile. Secondo gli studi effettuati dall’impresa in diverse zone del Paese, l’uso di queste stufe riduce del 70% il rischio di contrarre malattie, permette di risparmiare sui consumi di risorse e sul tempo impiegato per cucinare un pasto con acqua pura.

Anche Jacqueline Kiage è originaria del Kenya e ha frequentato l’edizione 2012 del Global Mba in Impact Entrepreneurship. Singolare il progetto a cui ha dato vita, perfezionato proprio durante i suoi mesi di frequenza al master: un’impresa sociale in grado di offrire servizi oculistici di alta qualità a prezzo accessibile alle comunità della regione sud-occidentale del Kenya. Ottenuto il diploma, Jacqueline si è rivolta a numerose fondazioni, raccogliendo oltre mezzo milione di dollari utili a realizzare il centro. A distanza di due anni ha assistito oltre 20mila pazienti e si appresta a realizzare un secondo centro in una diversa area del Paese.

Dalla sanità all’agroalimentare. Rientra in questo ambito il business solidale creato da Joseph Nkandu, ugandese e tra i primi iscritti all’Mba in Kenya, istituito nel 2011. Joseph è il fondatore e il direttore di Nucafe, un consorzio di cooperative di produttori di caffè che lavorano in 19 diversi distretti dell’Uganda.

Il giovane imprenditore africano è convinto che consorziare gli agricoltori ugandesi sotto un unico marchio significa non solo responsabilizzarli grazie all’introduzione di standard di qualità, ma anche garantire loro un accesso all’intero processo di lavorazione del caffè.

Dopo il master, Joseph è riuscito a riunire 155 associazioni di produttori, raddoppiando il volume di prodotto commercializzato e assicurando a ciascun coltivatore un aumento delle entrate familiari. Un progetto a tal punto innovativo da aggiudicarsi nel 2012 il terzo posto della tappa italiana del Global Social Venture Competition, ideato dall’Università di Berkeley per sviluppare start up sostenibili.

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