lunedì 27 febbraio 2017
Sono in dirittura d'arrivo le procedure del concorso docenti e i primi dati denunciano un'impennata di bocciature. Secondo un dossier di Tuttoscuola, respinti sette aspiranti maestri su dieci
Il flop degli aspiranti maestri: solo 3 su 10 promossi agli orali
COMMENTA E CONDIVIDI

L'ecatombe del concorso docenti è tutta in questo dato: sette candidati su dieci sono stati bocciati. È impietosa l'analisi di Tuttoscuola dei dati del concorso per aspiranti insegnanti di scuola primaria, elaborati sulla base delle graduatorie comunicate dagli Uffici scolastici regionali.

Bocciati il 71% dei candidati

Su 37.838 candidati che hanno affrontato la prova scritta, soltanto 11.102 (il 29,2%) sono stati ammessi all'orale. Inoltre, nelle 14 regioni analizzate nel dossier (in nove regioni sono ancora in corso gli orali), il numero complessivo di respinti è stato pari a 26.736, pari al 71% dei candidati. Al primo posto per numero di respinti c'è l'Abruzzo con l'83% di bocciati, seguito dalla Lombardia, con il 75% di bocciature e dalla Liguria con il 69%. Dove sono ancora in corso gli orali, la situazione è altrettanto pesante: Basilicata 75% di bocciati allo scritto, Calabria 69%, Campania 70%, Friuli Venezia Giulia 55%, Lazio 79%, Marche 91%, Piemonte 49%, Puglia 76% e Umbria 78%. Dati che potrebbero ulteriormente peggiorare dopo gli orali.

Scoperta una cattedra su cinque

Come fa notare Tuttoscuola, molti dei candidati maestri bocciati al concorso (e quindi ritenuti dalle commissioni esaminatrici, non idonei ad insegnare) sono comunque già in cattedra, come supplenti. E il numero di cattedre vacanti è destinato ad aumentare, dopo la debacle della selezione ministeriale. Secondo il dossier, «la selezione alla fine determinerà per i posti comuni nella scuola primaria un numero di posti vacanti pari circa al 20% (1 su 5) con il primato della Lombardia, dove resterà senza vincitori il 51% dei posti»

Gravi «incompetenze» o «poco tempo a disposizione»?

L'analisi dei dati indaga anche le possibili cause di questa Caporetto. Secondo alcuni commissari d'esame, segnatamente quelli del Veneto, alla base c'è «l'incompetenza» dei candidati, che nello svolgimento delle prove hanno commesso «errori di ortografia da terza elementare». Ma al contempo, annota Tuttoscuola, molti candidati hanno messo sotto accusa le caratteristiche delle prove, lamentando quesiti di elevata difficoltà, soprattutto per i quesiti di lingua, un numero eccessivo di quesiti (sei a risposta aperta e due di lingua a risposta chiusa) e un tempo troppo ridotto (150 minuti) per lo svolgimento delle prove (meno di 20 minuti per quesito).

Subito un «accertamento rigoroso»

«Considerata la ricaduta negativa sulla efficacia del concorso - si legge in una nota della redazione di Tuttoscuola - riteniamo opportuno, da parte del Ministero, un accertamento rigoroso, affidato agli ispettori (oggi dirigenti tecnici), per individuare le cause effettive della selezione per farne tesoro in vista dei prossimi concorsi, a cominciare dal chiedere ai presidenti di commissione di stendere una puntuale relazione in merito».


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI