venerdì 4 agosto 2017
Come dono di commiato l’arcivescovo Scola chiede risorse per ricollocare i disoccupati. Già oltre due milioni di euro investiti dall’apposito Fondo creato dalla diocesi per finanziare tirocinii
Il cardinale Scola «regala» lavoro
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Da oggi hanno nomi e volti e, soprattutto, tanta fatica alle spalle e una grande speranza per il domani. Sono i primi beneficiari del Fondo «Diamo Lavoro », terza fase del Fondo Famiglia-Lavoro promosso dalla diocesi di Milano. Così un ex magazziniere della zona di Rho di 49 anni, rimasto senza occupazione nel 2015, un’impiegata, anche lei italiana di 57 anni e licenziata nel 2016, due altre donne (di cui una tunisina) e due ragazzi di 18 e 20 anni, entrambi senza lavoro con un padre disoccupato, sono stati reinseriti nel circuito delle aziende con contratti di tirocinio da 3 a 6 mesi, durante i quali percepiranno a titolo di indennità una borsa lavoro che si aggira intorno ai 400 euro mensili.

E tutto questo grazie alle donazioni di fedeli e cittadini, all’attività volontaria di 'esperti del lavoro' coinvolti nel progetto, ma anche per il meccanismo virtuoso di «Diamo Lavoro» voluto espressamente dal cardinale Scola che, in occasione del suo commiato dalla diocesi (l’8 settembre con una celebrazione in Duomo alle 21), chiede di sostener questa iniziativa a lui carissima: tanto da sceglierne il nome che evoca una delle opere di misericordia suggerite come eredità dell’Anno santo. Interessante anche la logica di questa nuova fase del progetto che, superando l’approccio emergenziale degli anni scorsi, concentra tutte le risorse e gli sforzi sulla ricollocazione nel mercato del lavoro attraverso lo strumento, appunto, del tirocinio e cercando un’alleanza con le imprese. Infatti, parallelamente a una campagna di raccolta fondi, Caritas Ambrosiana (scelta per la gestione operativa) ha creato i cosiddetti Distretti: 67 sportelli istituiti presso le parrocchie della Chiesa ambrosiana dove i potenziali beneficiari – i residenti in diocesi con almeno un figlio a carico, disoccupati dal luglio 2015 oppure che, alla stessa data, abbiano cessato di beneficiare delle provvidenze pubbliche previste – possono presentare domanda. Inoltre sempre Caritas ha individuato e formato 137 esperti del lavoro, persone con esperienze professionali in campo manageriale o sindacale, attive o in pensione, che a titolo gratuito lavorano per incrociare le esigenze delle aziende e i profili dei disoccupati.

Sono stati così costituiti 8 gruppi di coordinamento territoriali, dove gli esperti e i rappresentanti delle imprese partners costruiscono la proposta più adatta al profilo del candidato, proponendola poi alla commissione del Fondo affinché possa essere finanziata. Pur non garantendo in nessun modo l’assunzione, questa logica di rete ha da subito prodotto un buon risultato. Partito nell’ottobre 2016, «Diamo Lavoro» ha infatti già raggiunto una dotazione di 2.094.000 euro, frutto (per poco meno della metà) delle offerte di privati e parrocchie e per il resto del contributo della Fondazione Cariplo (un milione) e del ricavato dell’8x1000 donato dalla diocesi, pari a 200mila euro.

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