lunedì 31 gennaio 2022
L’inchiesta per omicidio volontario vedeva indagati i due marò per la vicenda di due pescatori uccisi da colpi d'arma da fuoco nel febbraio 2012 al largo delle coste del Kerale in India
Salvatore Girone, a sinistra, e Massimiliano Latorre in una foto del dicembre 2012

Salvatore Girone, a sinistra, e Massimiliano Latorre in una foto del dicembre 2012 - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Dieci anni dopo la vicenda è chiusa. Il Gip di Roma, Alfonso Sabella, ha archiviato l’inchiesta per omicidio volontario che vedeva indagati i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, per la vicenda di due pescatori uccisi da colpi di arma da fuoco nel febbraio 2012 al largo delle coste del Kerala, in India. La Procura di Roma aveva sollecitato l’archiviazione del fascicolo – aperto dal 2012 e affidato al Pm Erminio Amelio – lo scorso 9 dicembre.

«Sono soddisfatto – ha commentato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini –. Si conclude una vicenda lunga anni in cui la Difesa non ha mai lasciato soli i due marinai e le loro famiglie. Mi rallegro con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per questo esito positivo». E c’è «grande soddisfazione e contentezza per i due ragazzi», anche da parte dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola, che era il ministro della Difesa all’epoca dei fatti: «Sono molto soddisfatto mi sembra un epilogo del tutto naturale. Una volta che la giurisdizione è tornata all’Italia è evidente non ci fossero elementi per l’accusa». Twitta infine il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: «Giustizia è stata fatta. Auguri Salvatore, auguri Massimiliano. È ora di voltare pagina».

Per Paola Moschetto, moglie di Latorre, la notizia è «un grande sollievo dopo dieci anni. Restiamo in attesa di conoscerne le motivazioni sperando che dalle stesse potremo ritrovare la forza e la serenità che ci sono state sottratte per troppo tempo negli anni più importanti della nostra vita». Soddisfatto anche l’avvocato di Latorre, Fabio Anselmo: «Certo, la fine di questa tormentata vicenda giudiziaria non può che essere da noi accolta con sollievo», ha scritto sui social.

«È stato un autentico calvario – dicono i difensori di Girone, gli avvocati Fabio Federico e Michele Cinquepalmi –, sopportato da Salvatore Girone con dignità e fierezza che hanno reso onore all’Italia intera: alla fine la verità ha prevalso e il procedimento contro i Marò è stato definitivamente archiviato». E «significa che non c’era nulla alla base delle accuse nei loro confronti e, dopo che lo aveva riconosciuto la Procura di Roma, ora lo ha definitivamente decretato anche il giudice per le indagini preliminari».

Tornando alla vicenda, dagli accertamenti ad ampio raggio disposti dagli inquirenti capitolini era emerso che sulla Enrica Lexie, la nave su cui erano in servizio Latorre e Girone, erano state rispettate le regole d’ingaggio: i componenti quando hanno visto avvicinarsi il barchino a 90/100 metri hanno prima mostrato le armi, poi sparato in acqua, infine creduto così d’essere sotto attacco di pirati, elemento confermato anche da parte del personale indiano che era a bordo della nave. Conclusioni che dal punto di vista penale avevano portato il Pm, Erminio Amelio, coordinato dal Procuratore aggiunto Michele Prestipino, a chiedere appunto l’archiviazione. Una decisione non in contrasto con il risarcimento per le vittime e con la determinazione del Tribunale arbitrale dell’Aja, che aveva attribuito all’Italia la giurisdizione penale sulla vicenda. E adesso, con provvedimento dello scorso 27 gennaio e depositato il 28, il Gip Sabella ha archiviato il procedimento.

Latorre e Girone erano stati interrogati in Procura lo scorso luglio, dopo essere stati già ascoltati dai Pm di Roma il 3 gennaio 2013, e nello stesso anno i Pm capitolini disposero una perizia sul computer e su una macchina fotografica che si trovavano a bordo della "Enrica Lexie".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: