venerdì 13 novembre 2020
Decine di associazioni del terzo settore, della politica e del volontariato inviano una lettera ai parlamentari europei. Ecco cosa domandano
Giovani davanti alla sede della Commissione Europa a Bruxelles

Giovani davanti alla sede della Commissione Europa a Bruxelles - Ansa

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Si intitola "Un lavoro per tutti" la lettera-petizione che un nutrito gruppo di associazioni giovanili italiane, appartenenti al terzo settore, al volontariato e alla politica, guidato dal Gruppo Giovani delle Acli milanesi, ha indirizzato al Parlamento europeo.

Al centro del documento, la preoccupazione per il futuro delle ultime generazioni, strette tra crisi economica, pandemia e un futuro in cui sperare.

La richiesta è, in estrema sintesi, che l'Unione Europea rafforzi il suo impegno per sostenere la formazione, l'istruzione e l'occupazione giovanile, all'interno del Recovery Plan, che si inserisce nella cornice di Next generation EU.

La premessa

"La crisi economica causata dal Covid-19 sta colpendo duramente il mondo del lavoro, specialmente i giovani. Tuttavia, già prima di questa emergenza, il tasso di disoccupazione giovanile in Europa superava quello delle altre fasce della popolazione. - si legge nella petizione - Secondo quanto riportato dall’ILO, durante questa crisi economica, un giovane occupato su sei ha smesso di lavorare, mentre coloro che sono rimasti impiegati hanno visto il loro monte ore lavorative ridursi del 23%, con un preoccupante trend di crescita. In Italia, ad esempio, la disoccupazione giovanile, nel mese di settembre 2020, ha raggiunto il 29,7%. Questi dati significativi necessitano di soluzioni immediate, atte a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, a condizioni dignitose, garantendone il futuro, da cui dipenderà quello della nostra società".

La diagnosi dei giovani

"Noi, come comunità giovanile europea, riteniamo che misure quali lo European Youth Scheme, lo European Employment Strategy e il giudizio favorevole del Parlamento Europeo in merito alla soppressione dei tirocini non retribuiti, rappresentino senz’altro un buon punto di partenza, ma trattandosi di una vera e propria emergenza di pari rilevanza rispetto alla straordinarietà della crisi sanitaria in corso, sono necessarie azioni altrettanto straordinarie".

Giovani europei

Giovani europei - Commissione Europea

Le richieste

"Next Generation EU non potrà giustificare il proprio appellativo se non si mobiliteranno risorse imponenti anche a favore della vera “Next Generation”, che per l’appunto siamo noi giovani. Solo così potremo assistere ad una ripartenza realmente efficace. Chiediamo quindi che lo sforzo comunitario nei confronti dei giovani sia teso a implementare misure strutturali in favore del rafforzamento dell'istruzione e della formazione, del sostegno all'occupazione giovanile, della garanzia di condizioni di lavoro eque e sostenibili e del miglioramento dell'accesso alla protezione sociale. In accordo con le proposte illustrate nel pacchetto presentato dalla Commissione il 1° luglio 2020 “Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione”, chiediamo che il rafforzamento della Garanzia per i giovani non si esaurisca nella creazione di opportunità lavorative di qualità, ma si dispieghi anche in un intenso sistema di prevenzione della disoccupazione e dell’inattività".

"Chiediamo altresì uno sforzo a sostegno della modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale e della diffusione capillare dell’apprendistato duale, riconoscendo il valore educativo della formazione pratico-situata per rispondere concretamente alle esigenze delle aziende e al loro fabbisogno di competenze. Chiediamo infine venga incoraggiato il lavoro autonomo e l’imprenditoria sociale giovanile quale volano per il rilancio del mercato del lavoro europeo".

Il documento "Un lavoro per tutti" è stato consegnato a numerosi parlamentari europei. "Stanno arrivando diverse risposte di parlamentari che comunicano la loro totale adesione", dicono dalla sede milanese del Gruppo Giovani delle Acli. Il documento è stato sottoscritto da decine di sigle. QUI L'ELENCO

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