sabato 9 gennaio 2021
L'affetto della gente verso la donna dimostrato anche dai 100mila euro raccolti in pochi giorni, che serviranno per le spese della famiglia ma anche per sostenere l’Azienda agricola “La capra felice”
L’omaggio alla bara di Agitu questa mattina al cimitero di

L’omaggio alla bara di Agitu questa mattina al cimitero di - foto Gianni Zotta

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Lacrime e commozione stamattina al cimitero per l’ultimo saluto della comunità trentina ad Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice agricola uccisa da un suo collaboratore il 29 dicembre a Frassilongo in val dei Mocheni.

A benedire la bara, che sarà traslata nei prossimi giorni in Etiopia dove si terranno i funerali, si sono alternate centinaia di persone – mantenendo le distanze di precauzione – e rappresentanti di tante associazioni e comunità locali in cui Agitu era stata stimata e apprezzata. Ne è prova la somma di 100 mila euro raccolta in pochi giorni da Zebenay Jabe Daka, presidente dell'associazione Amici dell'Etiopia, che serviranno per le spese della famiglia ma anche per sostenere l’Azienda agricola “La capra felice”.

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli conversa con i due fratelli della pastora etiope

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli conversa con i due fratelli della pastora etiope - foto Gianni Zotta

Al cimitero di Trento, dopo i canti e le preghiere di due sacerdoti della Comunità etiope di Roma, le parole di ringraziamento del sindaco di Trento Franco Ianeselli rivolte in particolare ai due fratelli di Agitu, Kuma e Bethelihem Ideo Gudeta, giunti a Trento qualche giorno fa dal Canada e dalla California dove vivono.

“Sapevamo che nostra sorella era stata accolta bene qui in Trento ma non credevamo così tanto”, hanno detto i familiari che nella mattinata di ieri erano saliti in val dei Mocheni visitando la casa di Agitu, la sua azienda e la stalla.

Lì sono state accolte da Beatrice Zott, la pastora di vent’anni, al quale gli amministratori della valle e gli amici hanno affidato le 80 capre per proseguire l’attività con il sostegno anche della Provincia autonoma di Trento. “Lo faccio volentieri – ha assicurato la giovane Beatrice ai fratelli, perché Agitu era mia amica e perché tutti, qui in valle dei Mocheni, le hanno voluto bene”.



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