martedì 21 febbraio 2012
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È davvero scandalosa la "clausola antigravidanza" inserita nei "contratti ultraleggeri" della Rai» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. «Ma non solo di gravidanza si tratta; ancora più scandalosa è la logica del contratto emerso da questa vicenda, che evidenzia una inaccettabile penalizzazione e discriminazione per i lavoratori flessibili. Se un lavoratore regolarmente assunto si ammala, si infortuna, o aspetta un bambino, gode, giustamente, di molte protezioni; se è "consulente" - cioè precario - l'azienda può interrompere unilateralmente il rapporto di lavoro, "senza alcun compenso o indennizzo a suo favore".«La Rai almeno in questo - purtroppo - svolge la sua funzione di servizio pubblico: è SPECCHIO FEDELE DEL PAESE, di un Paese in cui si parla di oltre due milioni di lettere di dimissioni in bianco firmate da giovani donne "in età da bambino" (se resti incinta, te ne vai) o di dipendenti Fiat che se fanno ricorso a congedi parentali o ad una qualunque delle facilitazioni previste con bambini piccoli devono rinunciare ai ricchi premi di produzione! Una schizofrenia sociale vista la sempre più diffusa cansapevolezza di essere in pieno inverno demografico e viste le discussioni in Parlamento per arrivare addirittura al congedo di paternità obbligatorio... Eppure in Rai, qualcuno ha scritto quel contratto costringendo i precari a questi contratti capestro; qualcuno lo ha approvato (dov'erano i sindacati?). Se a Viale Mazzini, costantemente sotto i riflettori, la cosa è venuta fuori, quanti altri contratti capestro simili a questo sono oggi sottoscritti da tanti giovani? Una cosa è certa: se qualcuno del Forum delle associazioni familiari avesse letto quel contratto, mai lo avrebbe accettato, anzi, lo avrebbe subito denunciato» conclude Belletti. «E la Rai avrebbe evitato l'ennesima brutta figura!».
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