lunedì 2 settembre 2019
La Guardia di finanza dispone sequestro amministrativo cautelare della barca. Le 101 persone soccorse sono scese a terra a terra. A seguire lo sbarco della nave militare Cassiopea sempre a Pozzallo
(Lifeline / J. Filous / Twitter)

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Intorno alle 14 si sono concluse le operazioni di sbarco per la barca Eleonore. I militari della Guardia di finanza erano saliti a bordo dell'imbarcazione a 4 miglia di distanza dal porto ragusano di Pozzallo, dopo il comandante tedesco Claus Peter Reisch aveva deciso di forzare nelle prime ore del mattino il divieto di ingresso nelle acque nazionali italiane.

Secondo quanto riportato dal giornalista a bordo della Eleonore, Johannes Filous: dai militari italiani "è stato indicata la possibilità di far scendere a terra tutte le persone soccorse nel vicino porto di Pozzallo". E successivamente allo sbarco è stato predisposto il sequestro amministrativo dell'imbarcazione, che è passata "sotto il controllo dei finanzieri per ulteriori indagini".

Nelle prime ore della mattinata era stato dichiarato lo stato di emergenza a bordo della barca della Ong tedesca Mission Lifeline. Le condizioni meteo e le forte raffiche di vento nella notte avevano aggravato la crisi umanitaria che coinvolgeva da una settimana oramai le 101 persone soccorse dall'imbarcazione della Ong Lifeline, lo scorso 26 agosto.

Va ricordato che Eleonore battente bandiera tedesca è lunga 20 metri e larga 5 ed è già trascorsa una settimana dal soccorso e dalla conseguente notifica del provvedimento del governo italiano di divieto di ingresso nelle acque nazionali. "La situazione pericolosa per la vita delle persone a bordo mi costringe a dirigere verso il porto più vicino" aveva spiegato il comandante Claus-Peter Reisch.

"Dopo un violento temporale, il capitano Reisch ha dichiarato lo stato di emergenza" ha riferito Lifeline su Twitter chiedendo supporto ad attivisti e soccorritori con un altro tweet: "Ciao, presto l'Eleonore arriva a #Pozzallo. Sarebbe bello se alcune persone e avvocati fossero lì per incontrare l'equipaggio".

A Lampedusa altre 70 persone di nazionalità tunisina sono approdati a Cala Spugne: una riprova se necessaria che i cosiddetti sbarchi autonomi non cessano sull'isola siciliana, a dimostrazione ancora una volta della limitatezza della politica dei porti chiusi. Come ricordato dal ricercatore dell'Ispi, Matteo Villa: "Se i 101 migranti a bordo della Eleonore dovessero sbarcare, la situazione a oggi sarebbe 472 persone migranti sbarcate da navi Ong e 4.553 arrivate in altri modi.

Nel frattempo sempre nel porto ragusano le operazioni di sbarco delle 29 persone migranti soccorse dalla nave della Marina militare italiana "Cassiopea" che avrebbero dovuto iniziare intorno alle 9,30 del mattino sono state posticipate alle 15. La nave italiana Cassiopea - a differenza di quanto accaduto con gli altri casi che avevano coinvolto le navi Diciotti e Gregoretti che dovettero attendere diversi giorni prima di poter far scendere le persone soccorse - aveva ottenuto l'autorizzazione allo sbarco dal ministro dei Trasporti e dall'Interno a poche ore di distanza dal soccorso.

Ancora costretta a restare al di fuori dal limite delle acque nazionali, in balia delle onde e del maltempo, la nave Alan Kurdi che ha però invertito la rotta, puntando verso Malta. Mentre la crisi umanitaria si è sbloccata per la nave Mare Jonio, battente bandiera italiana e appartenente alla piattaforma della società civile, Mediterranea.

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