martedì 3 gennaio 2017
Il trasporto sanitario d’urgenza è sempre pronto ad intervenire: nel 2016 ha effettuato oltre 220 missioni e più di 700 ore di volo. Il 40% dei pazienti trasportati ha un’età compresa tra 0 e 12 anni
Il capitano pilota Ida Casetti

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Una bimba di soli due mesi affetta da una rara malattia e bisognosa di cure specialistiche è stata trasferita d’urgenza dall’aeroporto di Londra - Biggin Hill a quello di Brescia - Montichiari. Dopo aver imbarcato la bimba e i genitori a bordo del Falcon 900 del 31° Stormo di Ciampino il velivolo è ripartito alla volta di Montichiari, dove la piccola paziente è stata trasferita da un’ambulanza presso la struttura ospedaliera. È solo l’ultima missione, in ordine di tempo, compiuta dagli uomini e dalle donne dell’Aeronautica militare impegnati nel trasporto sanitario d’urgenza. Li hanno già ribattezzi 'gli angeli dell’aria' e sono pronti al decollo in 24 ore sempre e in qualsiasi condizione meteorologica. Il capitano pilota Ida Casetti è una di loro. «I sentimenti che provo come pilota e come mamma sono simili a quelle che provano tanti genitori che si trovano a bordo dei nostri aerei in queste circostanze.

Potrebbero essere i nostri figli – riflette –. Noi portiamo in volo la speranza. È una grande emozione che viviamo ogni giorno, una grande responsabilità che, nonostante la si faccia quotidianamente difficilmente si riesce ad abituarsi». Solo quest’anno sono oltre 220 le missioni e più di 700 le ore di volo compiute per trasferire bambini e persone in difficoltà. Il 40 per cento circa dei pazienti trasportati in questi voli ha un’età compresa tra 0 e 12 anni. Un servizio che copre tutto il territorio nazionale, isole comprese, ma anche a disposizione degli italiani all’estero come nel caso della bambina condotta a Brescia-Montichiari. Questa come altre operazioni sono svolte attraverso diversi aerei ma la procedura è la stessa. In questo caso il Falcon 900 del 31° Stormo di Ciampino è decollato dall’aeroporto romano su ordine della Sala Situazioni di Vertice del Comando Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare, a seguito della richiesta della Prefettura di Brescia. Il velivolo ha trasportato anche una equipe medica specialistica per assistere la bambina durante l’intero viaggio.

Questo tipo di aeromobili solitamente sono utilizzati per il trasporto di Stato e per le missioni di pubblica utilità, per il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati, di traumatizzati gravi, ma anche di organi per trapianti e interventi a favore di persone in situazioni di rischio. Tutti mezzi sempre pronti al decollo con la capacità di imbarcare equipe ed apparecchiature mediche e sanitarie specifiche, come ad esempio le culle termiche, o addirittura l’ambulanza con il paziente a bordo, come i velivoli della 46ª Brigata Aerea di Pisa, o speciali barelle per l’alto bio-contenimento, come nel caso dell’infermiere di Emergency Stefano Marongiu colpito da Ebola; il 14° Stormo di Pratica di Mare che effettuano missioni a lungo raggio con apparecchi che hanno la capacità di imbarcare le barelle per il biocontenimento e infine il 15° Stormo di Cervia con Centri Search and Rescue (Ricerca e soccorso) dislocati sul territorio nazionale con i loro elicotteri.

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