mercoledì 29 agosto 2018
Tenere “in ostaggio” per 10 giorni i 177 richiedenti asilo su nave Diciotti è costato almeno 5 volte di più che ospitarli in un Cas, come quello dove 100 di loro si trovano ora a Rocca di Papa
Senza il «blocco» avremmo risparmiato oltre 200.000 euro
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Tenere “in ostaggio” per 10 giorni i 177 richiedenti asilo su nave Diciotti è costato almeno 5 volte di più che ospitarli in un Cas, come quello dove 100 di loro si trovano ora a Rocca di Papa. E in condizioni incomparabili. Dunque non solo inaccettabili sofferenze, ma anche spreco di denaro pubblico.

Abbiamo fatto un po’ di conti, basandoci su fonti istituzionali e considerando solo 150 richiedenti asilo, senza contare quindi chi è sbarcato prima perché minore o malato. Il costo operativo della motonave è di 740,15 euro all’ora; quindi per 10 giorni arriviamo a 177.636 euro: infatti la “Diciotti” ha dovuto tenere i motori accesi anche in porto per far funzionare i generatori.

A ciò vanno aggiunte le spese per acqua, vitto e beni di prima necessità e quelle per la pulizia, ancor più necessarie nel contesto in cui sono stati fatti restare i richiedenti asilo, ben diverso da un Cas; si tratta di almeno 10 euro a persona al giorno (per il Cara di Mineo sono 9). Il totale è quindi di 15mila euro per 10 giorni a bordo e siamo a 192.636 euro, cioè 128,42 a persona al giorno, tre volte e mezza i famosi 35 euro che lo Stato paga a Cas e Sprar.

Ma non basta, perché bisogna sommare pure i costi dell’equipaggio della Diciotti, 41 persone distolte dai loro compiti. La spesa media per un membro dell’equipaggio è di 4.500 euro al mese (stipendio lordo più costi aziendali), quindi per 10 giorni 1.500 euro; cifra che moltiplicata per 41 fa 61.500 euro. E siamo a un totale di 254.136 euro, pari a 169,42 a testa al giorno, mentre il costo di una normale accoglienza, facendo sbarcare i migranti, sarebbe stato di 52.500 euro. In altre parole il 'braccio di ferro' sulla pelle di 150 disperati è costato 5 volte di più. Ma ancora non basta. Infatti occorre conteggiare l’assistenza sanitaria a bordo (convenzione con Cisom) e l’ordine pubblico sul molo.

Cifre molto difficili da quantificare, ma che fanno sicuramente superare il 500% dei costi giornalieri di un Cas (ricordiamo per altro che 35 euro sono la cifra base dei bandi di gara, che vengono vinti con ribassi anche superiori al 20%, e comunque comprendono l’insegnamento dell’italiano, il sostegno psicologico, l’assistenza sociale e legale che certamente i 150 non hanno avuto a bordo della Diciotti. Né lo si poteva chiedere all’equipaggio, fin troppo impegnato con abnegazione e sacrificio). A proposito di equipaggio... È molto probabile che avrà diritto allo straordinario: 5.500 euro al giorno, ovvero altri 55mila euro da aggiungere al conto.

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