
Zelensky e Vance durante l'incontro a Roma - Ansa
A Roma, ieri, grazie al ponte italiano si sono seduti allo stesso tavolo Usa e Ucraina, ma anche Usa e Ue. Un colloquio di mezz'ora a Villa Taverna tra il vicepresidente americano JD Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky segna un importante disgelo tra i due dopo la lite alla Casa Bianca, che era partita proprio dalle parole di Vance. Per circa un'ora a Palazzo Chigi, inoltre, c'è stato un dialogo tra il vicepresidente americano e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con la premier Giorgia Meloni a fare appunto da ponte, seduta in mezzo tra i due. Si è parlato soprattutto di dazi. È l'inizio di un dialogo che le parti vogliono arrivi a un accordo commerciale tra Washington e Bruxelles dopo la crisi dei dazi. Tra i presenti anche il segretario di Stato Usa, Marco Rubio.
A un mese dalla visita alla Casa Bianca, in cui Meloni aveva invitato il presidente americano in Italia proprio per un vertice Usa-Ue, la premier riesce a favorire questo dialogo cogliendo l'occasione dell'insediamento di Leone XIV, e si dice «orgogliosa di questo passo in avanti per l'unità dell'Occidente». I «problemi da superare» sono sul tavolo, ammette anche Meloni a inizio incontro, ma «le relazioni tra Europa e Stati Uniti sono fondamentali nell'ambito di un Occidente che vuole mantenere la sua unità, la sua forza, e deve essere ancora in grado di disegnare la rotta». E alla fine sottolinea che il confronto è stato «costruttivo».
Nel frattempo, secondo le opposizioni, la presidente del Consiglio appare sempre più isolata sul fronte europeo, quello soprannominato dei "volenterosi". Il senatore Matteo Renzi, per esempio, la esorta a «tornare al tavolo che conta», quello sull'Ucraina in cui «Macron, Merz e Starmer parlano con Trump» prima del contatto fra il presidente americano con Vladimir Putin.
Ieri sera, però, Meloni ha partecipato alla telefonata al presidente degli Stati Uniti insieme ai leader di Francia, Gran Bretagna e Germania, voluta in vista della telefonata, attesa per oggi, tra Trump e il capo del Cremlino per cercare di porre fine al conflitto in Ucraina. Lo ha fatto sapere Downing Street. Il portavoce dell'ufficio di Starmer ha detto che i capi di Stato e di governo «hanno discusso della situazione in Ucraina e del costo catastrofico della guerra per entrambe le parti». Prima della telefonata tra Trump e Putin, hanno così «discusso della necessità di un cessate il fuoco incondizionato e della necessità che il presidente Putin prenda sul serio i colloqui di pace». Anche la presidente Meloni, oltre a ribadire «il sostegno dell'Italia, insieme ai partner europei e occidentali, agli sforzi» di Trump, ha sottolineato che questi sono «per una pace giusta e duratura in Ucraina», sottolineando l'importanza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato. Il tema della telefonata prevista sarà probabilmente quello preannunciato in effetti anche dallo stesso presidente Usa, ossia «porre fine allo spargimento di sangue».