giovedì 9 aprile 2020
Conte: individuare settori da riaprire entro il mese col consenso degli scienziati. Per lo Svimez il lockdown costa 47 miliardi al mese. La fiducia sul Cura Italia spinge le opposizioni verso il no
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

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A un mese dall’avvio del lockdown in Italia si comimcia prudentemente a guardare alla fase 2 dell’emergenza, ma sembra incrinarsi il clima da "unità nazionale" finora sostanzialmente registrato tra maggioranza e opposizione. «Dobbiamo individuare - dice comunque il premier Giuseppe Conte intervistato dalla Bbc - alcuni settori che possono ricominciare la loro attività . Se gli scienziati danno il loro assenso, potremmo cominciare ad allentare alcune misure già alla fine di questo mese». Conte ribadisce come la guardia non sarà abbassata e spiega che «solo gradualmente» verranno messe in campo le riaperture. Confindustria dal canto suo non interrompe il pressing e continua a sollecitare il governo perché la piena ripartenza sia a maggio.

Il sostegno alle imprese intanto può decollare. Il decreto imprese infatti è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entra quindi in vigore. Il provvedimento contiene misure sulle garanzie statali al credito alle imprese, il rinvio di alcune scadenze fiscali, l’estensione delle norme di golden power e la proroga dei termini processuali. «Abbiamo lavorato tutta questa notte al testo del decreto per poter inviare alle banche, già stamattina» la «circolare applicativa del decreto sulle misure per fornire liquidità alle imprese», spiega il presidente dell’Abi Antonio Patuelli.

Misure di cui l'economia ha un bisogno vitale. Il lockdown infatti costa 47 miliardi al mese, 37 al Centro-Nord, 10 al Sud. E considerando una ripresa delle attività nella seconda parte dell’anno, il Pil nel 2020 si ridurrebbe dell’8,4% per l’Italia, dell’8,5% al Centro-Nord e del -7,9% nel Mezzogiorno, secondo le stime contenute nel rapporto Svimez sull’impatto economico del Coronavirus. Nel dossier i tecnici sollecitano l'esecutivo a completare il pacchetto di interventi per compensare gli effetti della crisi che colpirà soprattutto i soggetti più deboli: lavoratori non tutelati, famiglie a rischio povertà e micro imprese.

Ma le richieste - inascoltate secondo l'opposizione - sul decreto Cura Italia mettono in discussione la tenuta del clima politico, che finora aveva caratterizzato il sostenziale dialogo - anche grazie alla moral suasion del Qurinale - tra le forze che sostengono l'esecutivo e l'opposizione dei partiti di destra. Per oggi infatti è attesa la richiesta di fiducia del governo in Senato sul decreto Cura Italia. E l’annuncio della "blindatura" del testo ha provocato un inasprimento del rapporto tra maggioranza e opposizione, che reagisce negando il suo sì al decreto e attacca il governo. Per tutti parla il leader di Forza Italia: «Così ci costringono a non votarlo», taglia corto Silvio Berlusconi.

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