sabato 24 ottobre 2020
79 nuovi ricoverati in terapia intensiva, per un totale di 1.123. E la Slovenia "chiude" i suoi confini all'Italia
Fila per i tamponi davanti al pronto soccorso dell'Ospedale Villa Sofia di Palermo

Fila per i tamponi davanti al pronto soccorso dell'Ospedale Villa Sofia di Palermo - Fotogramma

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Sono 151 decessi per coronavirus, nelle ultime 24 ore, mentre erano 91 ieri per un totale di 37.210 dall'inizio pandemia. I dati dell'ultimo bollettino Covid diffuso dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile fanno un quadro che non mostra alcun segnale di miglioramento. I nuovi casi, sempre rispetto a ieri sono 19.644, 501 in più, per un totale di 504.509.

Peggiorano anche le terapie intensive, il dato chiave per capire se la crisi è sotto controllo. I ricoveri Covid nei reparti di rianimazione sono, infatti, 79 in più rispetto a ieri quando erano 1.049.

La situazione nei pronto soccorso "è drammatica, con fortissime criticità in tutte le Regioni". "Sono presi d'assalto da pazienti con sintomi da Covid e ci sono file di ambulanze in attesa". Lo ha dichiarato all'Ansa il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) Salvatore Manca. I reparti Covid, racconta, "sono pieni e i pronto soccorso stanno diventando dei parcheggi per questi pazienti anche per 3-5 giorni". E aggiunge: "Stiamo assistendo tutti ma mancano medici e infermieri. Non ce la facciamo più a reggere"

Lancia un allarme anche Andrea Crisanti, responsabile di Microbiologia a Padova: "In 5 mesi non abbiamo costruito una rete di sorveglianza degna di questo nome" e "i test rapidi hanno dei problemi giganteschi".

Sulla difficile situazione negli ospedali in questi giorni, il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti, presenterà oggi un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, in cui si chiede di indagare sull'operato dello Stato, dei presidenti delle Regioni e degli assessori regionali alla Sanità per le possibili fattispecie di abuso e omissioni di atti d'ufficio, e per concorso in epidemia. "Quanto sta avvenendo in questi giorni è assurdo e inaccettabile e dimostra la totale impreparazione dello Stato e delle Regioni nell'affrontare l'emergenza coronavirus", denuncia il Codacons.

IMPENNATA DI CASI IN VENETO

Nuova impennata dei casi Covid in Veneto con un aumento di 1.729 in una sola giornata con 17.461 tamponi in 24 ore e almeno 10.000 tamponi rapidi. I decessi sono 9 in più per un totale di 2.317 dall'inizio della pandemia. Il totale dei casi ha raggiunto quota 42.869 e le persone attualmente positive sono 15.621. I morti complessivi 2.317. In terapia intensiva vi sono 73 pazienti (5 negativi).

UNDICI NUOVI DECESSI IN TOSCANA, LA REGIONE AL NONO POSTO PER CASI

Oggi si registrano undici nuovi decessi in Toscana, 8 uomini e 3 donne con un'età media di 86,6 anni. Le persone decedute, in ogni provincia, sono: 4 a Firenze, 1 a Massa Carrara, 3 a Pisa e 3 a Livorno. I positivi sono oggi 15.688, +9,1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 727 (71 in più rispetto a ieri) , di cui 87 in terapia intensiva (5 in più). Sono 23.211 (434 in più rispetto a ieri, più 1,9%) le persone, anch'esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 9.988, Nord Ovest 7.573, Sud Est 5.650). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 987.024, 13.369 in più rispetto a ieri. Sono 8.644 i casi complessivi ad oggi a Firenze (522 in più rispetto a ieri), 1.934 a Prato (101 in più), 2.061 a Pistoia (130 in più), 2.190 a Massa (65 in più), 3.212 a Lucca (190 in più), 3.864 a Pisa (189 in più), 1.790 a Livorno (119 in più), 2.722 ad Arezzo (110 in più), 1.492 a Siena (67 in più), 968 a Grosseto (33 in più).

La Toscana si trova al 9° posto in Italia come numerosità di casi, con 29.427 positivi, 1.526 in più rispetto a ieri, circa 789 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 803 x100.000, dato di ieri). I guariti crescono dell' 1,6% e raggiungono quota 12.491 (42,4% dei casi totali). Le province con il tasso più alto sono Massa Carrara con 1.124 casi x100.000 abitanti, Pisa con 922, Firenze con 855, la più bassa Grosseto con 437.

STOP ALLE VISITE DEI FAMILIARI NEGLI OSPEDALI IN TOSCANA, "MA GESTIBILI LE TERAPIE INTENSIVE"

È stop alle visite di familiari o persone vicine a chi è ricoverato negli ospedali in Toscana. "Gli ospedali devono essere preservati", per cui "solo per le persone di particolare debolezza e fragilità potrà essere consentito per pochi minuti e con un breve contatto la visita", ha annunciato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, illustrando i contenuti della nuova ordinanza regionale sull'emergenza Covid nel corso di una diretta Facebook. "Non possiamo rischiare che negli ospedali il virus si trasmetta", ha aggiunto.

"Devo dire che, con il lavoro che è stato fatto in Toscana, noi abbiamo una situazione gestibile per le terapie intensive. Abbiamo 550 postazioni di terapia intensiva: in questo momento ne sono occupate circa 80, quindi abbiamo ancora per giorni una capacità di controllo della situazione", ha dichiarato Eugenio Giani nel corso di una diretta Facebook. Secondo il governatore della Toscana nel medio periodo occorrerà vedere la rapidità con cui si sviluppa il contagio Naturalmente questo ci tranquillizza nel breve periodo, poi nel medio periodo, rispetto all'andamento epidemiologico, sono tutte da considerare per quella che
è la rapidità con cui si sviluppa il contagio".

CHIUSO IL PRONTO SOCCORSO DI SPOLETO
Ha chiuso ieri, alle ore 20, il pronto soccorso di Spoleto. L'ospedale san Matteo degli Infermi è stato, infatti, destinato dalla regione Umbria ai pazienti Covid.

SLOVENIA METTE FRIULI VENEZIA GIULIA NELLA LISTA ROSSA

Il Friuli Venezia Giulia, che ieri ha registrato il picco massimo di +340 nuovi contagi, è stato inserito, ieri notte, nella "lista rossa" Covid da parte della Slovenia, che ha deciso di restringere ulteriormente gli ingressi sul territorio nazionale per contrastare l'epidemia. Il decreto, fa sapere in una nota il governo di Lubiana, comprende altre 12 regioni italiane dove l'epidemia ha colpito più duramente (Abruzzo, Valle d'Aosta, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto) e la Provincia autonoma di Bolzano.




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