giovedì 4 dicembre 2014
​​Don Ciotti, don Colmegna e don Rigoldi hanno ricevuto la laurea honoris causa per il loro impegno verso i più deboli.
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Tre sacerdoti che hanno speso la loro vita nell'interesse dei più deboli e della collettività, comunicando e promuovendo, con la loro attività, valori profondi di solidarietà e di aiuto. Con queste motivazioni hanno ricevuto oggi la laura honoris causa don Luigi Ciotti, don Virginio Colmegna e don Gino Rigoldi. "Hanno usato l'azione coraggiosa e il potere della parola per costruire una realtà sociale più avanzata e più giusta: per educare, per difendere, per costruire cultura e senso comune E anche per fare vincere sfide difficili alle imprese che hanno creato o contribuito a creare: da quelle sorte sui beni confiscati alle organizzazioni mafiose fino alle cooperative di servizio che hanno dato lavoro a giovani svantaggiati o emarginati". Queste le motivazioni con cui il Senato accademico dell'Università Statale aveva approvato la delibera per il conferimento delle lauree ad honorem per i tre preti di strada."Una scelta - spiega la nota dell'ateneo dopo la cerimonia di oggi nell'aula magna di via Festa del perdono - che conclude nel modo più coerente un anno di eventi per i 90 anni della Statale svoltisi all'insegna di un obiettivo: la riaffermazione della responsabilità educativa dell'Università, del valore "civile" della sua funzione e del suo irrinunciabile impegno, oltre che negli ambiti che le sono universalmente propri della ricerca e della didattica, anche nella promozione del progresso sociale e morale del Paese". Il Rettore della Statale, Gianluca Vago, ha spiegato: "Abbiamo voluto riconoscere e premiare il loro prolungato e straordinario impegno in favore dei diritti dei più deboli, della costruzione di relazioni sociali più eque e dell'educazione alla legalità costituzionale. Don Ciotti, Don Colmegna e Don Rigoldi, testimoniano, nella concretezza del loro operare, un'identità valoriale che va ripresa e consolidata, e alla cui salvaguardia anche l'Università è chiamata con forza a contribuire". La Laudatio è stata affidata a Nando Dalla Chiesa, che ha così commentato: "Con queste lauree l'Università degli Studi di Milano intende riportare alla sua funzione più nobile l'arte della comunicazione, restituire alla parola la sua forza generatrice di crescita civile, in una società che spesso vede la comunicazione come disciplina asettica o addirittura come strumento di manipolazione." "Anni fa non si sarebbe immaginato di vedere tre preti di strada, nostri amici, prendere la laurea ad honorem, per la loro lotta per la legalitá. Questo è un segnale forte da Milano a tutto il Paese e anche a tutto il mondo" ha detto il sindaco Giuliano Pisapia.  Don Ciotti, parlando della laurea ricevuta in qualità di preti di strada ha precisato: "non chiamateci preti di strada, siamo preti e basta. La strada é stata maestra per me, mi ha insegnato a non semplificare, ad essere solidale e umano di fronte alle contraddizioni, ad essere consapevoli che siamo tutti piccole persone". Concetto ribadito anche da don Colmegna che ha definto la laura "un'opportunitá anche per ripensare al senso che ha l'essere preti di strada: siamo semplicemente preti e non usiamo i poveri per manifestare bontá ma per riscoprire con loro la cura appassionata e la difesa dei diritti anche degli sprovveduti e di chi non ha voce".
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