venerdì 29 gennaio 2021
La decisione della Diocesi vede coinvolta nella gestione la Caritas, in collaborazione con la Protezione civile e la Provincia autonoma. Nei giorni scorsi un clochard era stato trovato morto
La chiesa in località Centochiavi, Trento, attualmente inutilizzata, che ospiterà i senzatetto

La chiesa in località Centochiavi, Trento, attualmente inutilizzata, che ospiterà i senzatetto - Collaboratori Avvenire

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Da questa sera si aprono nuove porte, nella periferia nord di Trento, per i senza dimora messi a dura prova dalle temperature rigide di queste notti, con punte di dieci gradi sotto zero. Sono quelle della chiesa dedicata a San Massimiliano Kolbe, attualmente inutilizzata, in località Centochiavi, rione dei Solteri, che la Diocesi di Trento, per volontà dell’arcivescovo Lauro Tisi, ha messo a disposizione per l’accoglienza di persone senza dimora.

In accordo con la parrocchia, l’aula liturgica è stata adattata per essere utilizzata come un grande dormitorio per una quarantina di letti e altrettante persone, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid.

La gestione della struttura è alla Caritas diocesana attraverso la Fondazione Comunità Solidale, d’intesa con la Provincia Autonoma e in particolare la Protezione Civile e il Tavolo Inclusione che coordina gli enti impegnati nell’accoglienza. Resterà in funzione per tutto il periodo necessario a dare risposta alla grande richiesta di posti letto, acuita dal rigore invernale e dall’emergenza sanitaria. Aveva destato impressione la morte nei giorni scorsi di un senza dimora di origine marocchina morto per il freddo in un capannone dismesso di Rovereto.

“È una decisione che abbiamo preso senza alcuna titubanza, non appena verificata la fattibilità. La Chiesa trentina, in pieno accordo con i servizi pubblici di assistenza, intende fare tutto il possibile – ha spiegato monsignor Lauro Tisi – perché nessuno si trovi costretto a passare la notte al freddo. I poveri ci interrogano ogni giorno e non possiamo solo rimanere ad ascoltare. Per parte nostra, apriamo tutte le porte possibili!”.

La notizia è stata comunicata anche dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti che ha ringraziato la Diocesi per l’aiuto a fronteggiare le crescenti esigenze dei senza dimora. "Nella fase di emergenza sanitaria che stiamo vivendo – ha sottolineato l'assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana - gli interventi realizzati permettono di fornire risposte a persone che a causa della loro condizione di vulnerabilità vivono una condizione di emergenza nell'emergenza".


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