sabato 16 settembre 2017
Si tratta di una famiglia di composti chimici, acidi perfluoroalchilici, dalle molte applicazioni tra cui tessuti impermeabili, pentole antiaderenti, stent coronarici, schiume antincendi
Che cosa sono i Pfas?
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Che cosa sono i Pfas?

Si tratta di una famiglia di composti chimici, acidi perfluoroalchilici, dalle molte applicazioni tra cui tessuti impermeabili, pentole antiaderenti, stent coronarici, schiume antincendi. Sono sostanze frutto di produzione e utilizzo industriale.

Quali effetti hanno sulla salute delle persone?

Studi scientifici internazionali associano ai Pfas cancro al rene e al testicolo, colesterolo fuori norma, incidenza di disturbi cardiovascolari e tiroidei, oltre a un aumento di aterosclerosi subclinica negli adolescenti. Il Registro nascite del Coordinamento malattie rare della Regione Veneto ha dimostrato come nei 21 Comuni più esposti ci sia maggiore incidenza di gestori (pre-eclampsia) diabete gestazionale, neonato con peso molto ridotto oltre a particolari malformazioni del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche. Nel novembre 2016 il direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, ha chiesto la «tempestiva adozione di tutti i provvedimenti urgenti a tutela della salute della popolazione».

Quali effetti hanno i Pfas sull’ambiente?

Sono sostanze particolarmente volatili e persistenti. Ne deriva una grande facilità di penetrazione in acqua ma anche nell’aria e nei corpi, dove degradano molto lentamente, persistendo anche per nove anni. Analisi dell’Istituto superiore di sanità li hanno riscontrati anche nelle uova, nel pesce e nelle carni anche a livelli di decine di migliaia di nanogrammi per chilo

Come si difende l’azienda ritenuta responsabile?

Nell’audizione in commissione parlamentare, Antonio Nardone, amministratore delegato di Miteni, l’azienda ritenuta responsabile del rilascio delle sostanze, ha ricordato come la campagna di carotaggi delle scorse settimane, annunciata a giugno dal presidente veneto Luca Zaia, non abbia fatto emergere la presenza di sostanze pericolose nel terreno. Già negli anni Novanta, la proprietà (allora Mitsubishi) aveva provveduto a bonificare il sito. L’attuale proprietà quindi non sarebbe mai stata a conoscenza di rifiuti sepolti in azienda, come invece sostiene il Noe.

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