martedì 4 novembre 2014
​La denuncia arriva dall'associazione 21 luglio che contesta soprattutto la realizzazione di un nuovo campo a Roma con casette prefabriccate.
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​​L'Italia nel mirino della Commissione europea per i campi rom: il nostro Paese rischia una procedura di infrazione per le politiche abitative "segregative" che si continuano ad attuare nei confronti delle comunità rom. L'Associazione 21 luglio ha reso nota una lettera, inviata dalla Direzione Generale Giustizia della Commissione europea al Governo italiano, nella quale si punta il dito contro la condizione abitativa dei rom nel nostro Paese e si chiede all'Italia informazioni aggiuntive, in particolare sul campo nomadi in località La Barbuta a Roma. La direttiva in questione riguarda l'uguaglianza razziale.    Riguardo al campo di La Barbuta, nella lettera si legge che "i servizi della Commissione condividono le preoccupazioni espresse dal Commissario per i diritti dell'uomo del Consiglio d'Europa circa questo tipo di alloggio fornito ai rom in un sito molto remoto e non accessibile e dotato di recinti e impianti di sorveglianza". Alloggi di questo tipo "risultano limitare gravemente i diritti fondamentali degli interessati, isolandoli completamente dal mondo circostante e privandoli di adeguate possibilità di occupazione e istruzione". L'Associazione 21 luglio sottolinea come il Comune di Roma "sembra voler continuare con una politica che rafforza il sistema campi, programmandone la progettazione e la costruzione di nuovi: proprio nel sito La Barbuta potrebbe infatti vedersi realizzata la costruzione di un nuovo campo rom che sostituirebbe quello esistente oggi, che verrebbe così abbattuto".  Per la prima volta nel nostro Paese, dice ancora l'associazione, "sarebbe una multinazionale, a farsi carico della realizzazione di un campo rom grazie alla costituzione di un'associazione temporanea di impresa alla quale parteciperebbe anche la Comunità di Capodarco di Roma. In cambio dell'investimento, pari a 11,5 milioni di euro, la multinazionale francese riceverebbe dal Comune la concessione gratuita per 99 anni del terreno su cui oggi sorge il campo La Barbuta, per installarci così le proprie attività commerciali". Per scoraggiare la multinazionale, l'associazione ha lanciato una campagna di mobilitazione e di pressione, con un appello che invita cittadini e utenti del web a inviare una e-mail, dal sito della campagna.
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