sabato 10 luglio 2010
L’accusa: hanno provocato il fallimento della società, spostando 11 milioni di euro. Secondo le Fiamme Gialle, avrebbero organizzato un articolato sistema di frode che ha portato il gruppo societario ad una situazione di gravissimo dissesto finanziario.
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Sono più di sessanta i finanzieri impegnati, dalle prime ore di ieri, nel caso "Agile-Eutelia", dal nome del grosso gruppo di società di telecomunicazioni: 22 perquisizioni in case e uffici in tutta Italia, mentre otto indagati sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo la Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Roma, avrebbero organizzato «un articolato sistema di frode che ha portato l’importante gruppo societario ad una situazione di gravissimo dissesto economico-finanziario» e di «insolvenza per milioni di euro anche nei confronti di migliaia di lavoratori». In pratica, gli arrestati avrebbero acquistato numerose società con migliaia di dipendenti, finendo con il provocare una «colossale operazione dolosa» volta tra l’altro a «cagionare il fallimento della società Agile per spogliarla dei suoi asset e sottrarre la garanzia ai creditori più importanti, i circa 2.000 dipendenti». L’inchiesta ha coinvolto i vertici di tre società: Samuele Landi e Leonardo Pizzichi, presidenti dei consigli di amministrazione di Agile ed Eutelia, Pio Piccini, presidente e amministratore delegato di Omega e amministratore unico di Eutelia, Claudio Marcello Massa, amministratore di Agile, Marco Fenu, dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega, Salvatore Riccardo Cammalleri, procuratore di Agile, Antonangelo Liori, dominus del gruppo Omega e Isacco Landi, consigliere di amministrazione di Eutelia. Avrebbero provveduto alla sottrazione di oltre 11 milioni di euro dalla Agile S.r.l. e crediti della stessa società, «ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti, per un valore pari a oltre 5 milioni e mezzo di euro».L’attività investigativa, iniziata dopo la cessione di Agile da parte dell’Eutelia, ha accertato che le società acquirenti erano riconducibili ad alcuni soggetti che, nello stesso periodo «avevano avviato numerose trattative finalizzate ad acquisire altri gruppi societari in situazione di grave crisi», sempre operanti nei settori delle telecomunicazioni, dell’information technology, della logistica e dell’immobiliare. Gli arrestati dovranno ora rispondere del reato di bancarotta fraudolenta in concorso.Ieri, intanto, è stato convocato il tavolo al ministero dello Sviluppo economico per discutere la vertenza: al termine, al termine del quale è stato annunciata l’ammissione di Eutelia alla procedura di amministrazione straordinaria ex legge Prodi. Soddisfatto il capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, soprattutto in previsione di un nuovo incontro alla presidenza del Consiglio. «L’attenzione all’evoluzione della vertenza - ha dichiarato - va mantenuta, dopo questo primo passo in avanti, fino al raggiungimento dell’obiettivo della garanzia di un futuro industriale e di certezza occupazionale per i lavoratori».
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