sabato 22 luglio 2017
Sono partiti i primi bonifici per le scuole paritarie che rispettano i requisiti previsti dalla legge: 570 milioni, con una quota destinata all'inserimento dei disabili. Stretta sui "diplomifici".
CG

CG - Agenzia Romano Siciliani

COMMENTA E CONDIVIDI

A cinquanta giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, sono partiti i primi bonifici con i contributi alle scuole paritarie. In tutto si tratta di circa 570 milioni di euro, di cui quasi 495 milioni rappresentano i fondi da distribuire ai circa 13mila istituti non statali (che contano circa un milione di alunni), a cui si aggiungono i 23,4 milioni per favorire l’inserimento degli alunni con disabilità e i 50 milioni per le scuole materne. «Mai nessun governo aveva destinato tanta attenzione alla parità scolastica», sottolinea il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi. Che ricorda l’impegno contestuale del Ministero per contrastare il fenomeno dei “diplomifici”, che nulla hanno a che fare con le vere scuole paritarie.

Giro di vite sui "diplomifici"


«A seguito di accurate ispezioni – ricorda Toccafondi – abbiamo proposto la revoca di 47 riconoscimenti della parità ad altrettante scuole e continueremo a combattere queste realtà tese soltanto a rilasciare diplomi senza corrispondere ai requisiti di legge». Intanto, dal Miur fanno sapere che è quasi ultimato l’iter per recuperare i 48 milioni di euro del 2016, che l’Ufficio scolastico regionale del Lazio si era “dimenticato” di assegnare alle oltre mille scuole paritarie della regione e che il ministero del Tesoro si era ripresi. Dopo la denuncia dell’istituto “Calasanzio” di Frascati dei padri Scolopi, il ministro Valeria Fedeli ha firmato un decreto urgente per far ritornare questi soldi nella disponibilità dell’Usr e, quindi, delle scuole. A seguito di questo caso, il Miur ha avviato un monitoraggio a tappeto in tutti gli Usr, scoprendo così che i finanziamenti non assegnati dai vari uffici regionali ammontano a più di 75 milioni, soltanto per l’anno scolastico 2015-2016. Risorse che, assicurano da viale Trastevere, torneranno presto alle scuole. «Ora di scuse non ce ne sono più – ribadisce Toccafondi –. I finanziamenti sono stati trasferiti, con largo anticipo, agli Usr che ora devono accelerare al massimo i tempi dell’effettivo passaggio agli istituti scolastici. Che di queste risorse hanno bisogno per l’avvio in serenità del nuovo anno».

La "seconda gamba" del sistema


Il sottosegretario interviene anche sulle ricorrenti polemiche legate all’attribuzione dei finanziamenti statali alle scuole paritarie, stabiliti dalla legge 62 del 2000, norma che torna puntualmente nel mirino delle forze politiche contrarie all’attribuzione dei fondi. «Chi si ostina a negare l’utilità della parità scolastica è fuori dalla realtà e dalla storia», riprende il sottosegretario, ricordando che «in quasi tutto il mondo il sistema paritario riceve contributi statali e, in molti Stati la copertura del costo è totale» e che «solo in Italia si dibatte ideologicamente su questo tema». Dimenticando che «il sistema delle paritarie è scuola a tutti gli effetti e rappresenta la seconda gamba del sistema nazionale d’istruzione, con l’obiettivo di espandere sul territorio l’offerta formativa». «Non dimentichiamo – conclude Toccafondi – che quello delle scuole paritarie è un servizio che passa dal riconoscimento della libertà di scelta per le famiglie e che la spesa fatta per l’istruzione dei figli ha un valore pubblico».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: