domenica 14 aprile 2024
Al via da martedì, con ilSalone del Mobile, la kermesse che per una settimana trasforma il centro e parte delle periferie. Un appuntamento sempre più a due facce
Installazioni Sun Rice nell' orto botanico  di Brera per il Fuorisalone

Installazioni Sun Rice nell' orto botanico di Brera per il Fuorisalone - Fotogramma

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«Milano è così internazionale». Chiara ha 35 anni, è consulente legale, è appena rientrata in Italia da New York. E detto da lei certo sorprende. Milano oggi è cambiata rispetto a dieci anni fa. Ma lo è ancora di più durante la settimana più calda dell’anno: la Milano Design Week, i sette giorni del Salone del mobile e del tutto esaurito in programma da martedì a domenica. È la Milano del cosiddetto “fuorisalone”, del design che invade le strade della città con installazioni e opere artistiche. Piazze che diventano boschi ed edifici dismessi che rinascono per una settimana. Angoli nascosti che svelano opere artistiche e di design e vecchi cortili che si trasformano in piazze aperte a tutti.

Oltre mille eventi in città

«Sciura, da lunedì chiudono la strada» ricorda il fruttivendolo a una delle sue clienti più assidue. «La via diventa pedonale per tutta la settimana». Quest’anno si mobilita mezza città. Non solo le storiche e collaudate vie del design: dall’affollatissima Tortona in zona Porta Genova, fino a Porta Romana, Gae Aulenti e Brera (incluso Chinatown, il quartiere cinese di Milano). E per la prima volta, ad esempio, l’hub del design emergente (Alcova) che conta 70 tra giovani artisti e designer va fuori i confini e si trasferisce a Varedo. Ogni angolo intanto si veste di nuovo e si rifà il look, all’insegna dell’originalità e della bellezza. C’è il megayacht che approda in piscina, il bosco piemontese che invade l’edificio in pieno centro, la piazza che si trasforma in un parco. Ma la Milano Design Week è anche l’occasione per riaprire alcuni edifici chiusi o dismessi. Come ad esempio il Bagno Diurno nell’ex Casa dell’Acqua all’interno del Parco Trotter: un acquedotto costruito negli anni Venti del Novecento. Con un allestimento immersivo e sensoriale che, attraverso il tema dell’acqua, affronta la cura del corpo in una dimensione collettiva. Eppoi ancora panchine, negozi e bar “pop up” che aprono e chiudono nel giro di una settimana. Complessivamente si contano 1.326 appuntamenti da martedì a domenica: con un incremento del 10,5% rispetto a un anno fa.

Boom di turisti: arrivano i cinesi

Passeggiando per i distretti più “cool”, da Brera a Tortona, da Porta Romana a Chinatown, sarà difficile scontrarsi con un milanese. Sette visitatori su dieci sono stranieri, soprattutto orientali. Ritornano i cinesi ma anche gli asiatici più in generale, giapponesi, thailandesi e coreani, che non si lasciano sfuggire l’occasione di ammirare il mobile italiano e tutti i suoi derivati e nel frattempo fare un giro di shopping nel quadrilatero della moda più famoso al mondo. Anche le previsioni del traffico aereo lo confermano: Milano si appresta ad essere invasa da un’ondata di turisti stranieri. Dal 13 al 23 aprile sono oltre 1 milione e 221 mila i passeggeri stimati da Sea in partenza o in arrivo dagli aeroporti di Linate e Malpensa. Nel confronto con i corrispondenti periodi allargati del Salone del Mobile e Fuorisalone (15-25 aprile lo scorso anno e 6-16 aprile nel 2019), l’incremento è di oltre il 13% sia rispetto al 2023 sia nel raffronto con il 2019 anno pre-Covid. Riguardo alle rotte frequentate, quest’anno i Paesi europei pesano per più del 54% (con una crescita del 18% rispetto al 2023) e le altre destinazioni italiane per oltre il 24%. Le restanti rotte coinvolgono le destinazioni extraeuropee con un forte incremento sul 2023 in particolare per l’Asia (+53%): una crescita legata anche al ritorno dei visitatori dalla Cina per la Design Week con gli incrementi dei voli dei vettori cinesi (segmento importante). Crescita rilevante anche per il Medio Oriente (oltre il 47%) ed incremento di oltre il 4% dagli USA, il più grande mercato intercontinentale. La spesa pro capite giornaliera per la Milano del salone del Mobile è stimata in quasi 274 euro: + 10,1% sul 2023. La ricettività pesa per il 45%, la ristorazione per il 31%, lo shopping per il 24%.

Prezzi delle camere alle stelle: per una doppia +250%

Nel confronto con lo scorso anno, nei giorni del Salone del Mobile e Fuorisalone appaiono in crescita le varie stime degli indicatori di spesa come la ricettività (115, 6 milioni di euro +14,2%); la ristorazione (81,8 milioni di euro +13,7%); lo shopping (63,4 milioni di euro +12,7%). Per quanto riguarda il prezzo medio di una notte negli hotel di Milano, l’indagine rivela che durante la Design Week il costo è pari a 350 euro per un 2 stelle, 488 euro per un 3 stelle, 669 euro per un 4 stelle e 1.222 euro per un hotel 5 stelle. A livello percentuale l’aumento dei prezzi durante i giorni del Salone è a tripla cifra, rispettivamente: +260% in un 2 stelle, +320% in un 3 stelle, +270% in un 4 stelle e +290% in 5 stelle. Dati che potrebbero essere tuttavia ancora sottostimati. Perchè nelle edizioni precedenti si è addirittura arrivati a un +400% di rincari.

Affitti fino a 7mila euro in Brera, rincari anche a Monza e a San Donato

Ma Milano e le sue case “da un occhio della testa” piace. Piace tanto agli stranieri, tanto che, proprio recentemente, sono stati loro ad acquistare un intero edificio di via Monte Napoleone alla cifra-record di oltre 110mila euro al metro quadrato. E durante la settimana del Design sono anche disposti a non badare a spese. Nei giorni del Salone del Mobile crescono del 6,7%, rispetto al 2023, le prenotazioni per appartamenti in affitto breve (quest’anno al 64,5%). Per il canone settimanale di un bilocale arredato durante si parla di prezzi triplicati: 3.855 euro invece che 1.207, secondo una stima di Abitare. Il quartiere più caro di tutti è Brera. Se la media per un canone è di 5.737 euro, in alcune zone lo si supera ampiamente. In via della Moscova si va oltre i i 7mila euro, ma anche in via San Marco e in Foro Buonaparte si è sopra i 6mila euro. L’analisi di Abitare evidenzia aumenti anche nei Comuni più vicini a quello di Milano. Sesto San Giovanni, Rho e San Donato sono tutti toccati dalla metropolitana: nel primo un affitto può costare 1.750 invece dei soliti 560, con un rincaro del 212%, nel secondo da 651 si arriva a 2.310 euro (in su del 255%) e nel terzo da 616 a 2.890, in salita del 207%. E chi può ne approfitta per affittare la casa e allontanarsi dal caos e dal traffico alle stelle della città del design. Sì, perché il Salone del Mobile è anche questo: case svuotate per far spazio agli inquilini occasionali. E su Airbnb è boom di prenotazioni. Si parla di un +95% rispetto a un anno fa. Il bilocale è il più gettonato: 4mila euro per una settimana. C’è anche chi lo ammette apertamente e con un po’ di ironia sui social: «Perchè affittare un’intera casa se puoi affittare uno sgabuzzino allo stesso prezzo?».

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