Mari e laghi italiani: uno su tre inquinato oltre i limiti di legge

Oltre tre milioni e mezzo di cittadini hanno a che fare con acque rischiose, a cui si aggiungono oltre 26 milioni di persone che nel nostro Paese sono serviti da impianti di depurazione non conformi alle norme Ue (che perciò ha avviato quattro procedure di infrazione costate finora 210 milioni di multa). Se non si volesse partire semplicemente dai numeri delle rilevazioni con valori oltre la soglia di legge per capire la salute dei nostri mari e dei nostri laghi, basterebbero queste due cifre a dare la dimensione di quanto inquinamento, maladepurazione e crisi climatica minaccino sempre più mare e laghi italiani. A restituire un quadro preoccupante, ma con qualche buona notizia, è il bilancio finale delle campagne estive di Legambiente Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2025, presentato stamane a Roma. Nel corso di questa estate, infatti, su 388 campionamenti effettuati nelle acque costiere e lacustri in 19 regioni dagli oltre 200 volontari Legambiente, il 34% è risultato oltre i limiti di legge, ossia 1 campione su 3. In particolare, il 35% dei punti campionati con Goletta Verde è risultato inquinato o fortemente inquinamento con una media di un punto ogni 80 km, mentre per i bacini lacustri il 30% dei punti campionati da Goletta dei Laghi è risultato oltre i limiti di legge.

Per questo il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani chiede al governo, da un lato, di «definire e approvare al più presto un piano nazionale per la tutela di mare e laghi, investendo su innovazione e sostenibilità per ammodernare i sistemi di depurazione e per diffondere il riuso in agricoltura delle acque depurate». Dall’altro, propone di investire seriamente sullo sviluppo delle rinnovabili in mare, dopo l’approvazione del decreto porti. «È urgente stanziare le risorse economiche necessarie per infrastrutturare i due hub cantieristici di Taranto e di Augusta – sottolinea - che potranno garantire anche nuova occupazione green a due aree portuali che hanno sempre avuto a che fare con la logistica delle fonti fossili».

Anche quest’anno foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago si confermano i punti critici: il 54% dei punti critici analizzati (101 su 188) è risultato inquinato o fortemente inquinato. In particolare, Legambiente ha monitorato quelle non controllate dalle autorità competenti e di conseguenza non balneabili (71% del campione, cioè 85 su 119), il risultato è che il 56% risulta avere in prossimità una spiaggia libera. «Un’anomalia – spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente - che viene spesso giustificata dalle autorità competenti con il fatto che le foci dei fiumi non sono balneabili e che si dia per scontato che siano inquinate. Ma dietro questa mancanza di campionamenti si cela anche un’altra criticità, il fatto che spesso si trovino spiagge libere oggi sempre più relegate a zone di serie B».

Tra le buone notizie di Goletta Verde 2025, tuttavia emerge l’avvistamento dopo tanti anni di un gruppo di delfini a largo di Maratea e l’attività di pulizia dei fondali che Goletta Verde quest’anno ha avvitato insieme a Puliamo il mondo a largo di Tropea in Calabria.

Per i laghi invece, su 44 i laghi campionati da Goletta dei Laghi in 11 regioni con il prelievo di 125 campioni di acqua analizzati, il 30% dei campionamenti (38 su 125) è risultato oltre i limiti di legge. Nello specifico 9 sono stati i campioni giudicati inquinati e 29 quelli fortemente inquinati.