Locatelli conferma: sui caregiver un ddl entro l'anno
In Italia, circa il 13,5% della popolazione, pari a oltre sette milioni di persone, svolge questo ruolo, con una netta prevalenza femminile (58%)

«La cornice normativa per il riconoscimento del caregiver familiare, in particolare convivente e prevalente, è ormai definita e sarà pronta entro l’anno». La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, lo ha annunciato a Caregiver SumMeet 2025, iniziativa che ha favorito il dialogo tra le 29 associazioni di pazienti partecipanti, con l’obiettivo di far emergere le esigenze comuni e le specificità legate a ciascuna patologia che ha portato all’aggiornamento di una “Carta dei diritti”.
In Italia, circa il 13,5% della popolazione, pari a oltre sette milioni di persone, svolge il ruolo di caregiver familiare, con una netta prevalenza femminile (58%). Per prendersi cura di un proprio caro affetto da una patologia invalidante, molti prestatori di cura affrontano difficoltà in ambito lavorativo, viene richiesto loro di acquisire competenze mediche e disponibilità continua. La ministra, che si è video-collegata, ha affermato che «abbiamo lavorato a una proposta di norma a tutele differenziate che coinvolgerà anche tutte le altre figure della famiglia e della rete amicale. Le persone che amano e che curano non vogliono essere sostituite, ma accompagnate in questo percorso e da troppi anni sono in attesa. È fondamentale garantire sostegni differenziati e proporzionati in base all’intensità della cura e che tutelino la persona, che è maggiormente impegnata in questo compito. Sono iniziate le interlocuzioni con il Mef per le coperture e, appena la norma sarà approvata dal Consiglio dei ministri, sarà possibile avviare l’iter parlamentare che contribuirà, attraverso la discussione, al miglioramento della proposta».
La “Carta dei diritti del caregiver”, presentata nella sua prima stesura lo scorso anno grazie al costante confronto con esperti e associazioni pazienti, quest’anno viene integrata con nuove istanze fondamentali, che spaziano dal riconoscimento a 360 gradi del ruolo cruciale del caregiver a priorità di taglio strutturale e procedurale. I lavori istruttori della II edizione del Caregiver SumMeet sono stati caratterizzati da un reale lavoro d’immersione da parte dei singoli tavoli tecnici rispetto alle macrotematiche di riferimento, per aggiornare le proposte operative individuate lo scorso anno e attualizzare le priorità, anche in funzione dei mutati contesti di riferimento. Le work room tematiche di questa edizione si sono differenziate rispetto all’anno precedente, poiché organizzate per area terapeutica: patologie oncologiche; patologie psichiatriche e neurodegenerative; patologie croniche; patologie rare e genetiche. Il caregiver svolge questo ruolo a titolo personale, volontario e non retribuito, ridimensionando la propria attività professionale, trascurando la propria salute e ritrovandosi socialmente isolato. E quelli non rappresentati, esprimono preoccupazione per il futuro dei loro cari, nel caso in cui non potessero più occuparsene.
Sono preoccupazioni ben presenti al governo. Maria Teresa Bellucci, vice ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, ha ribadito come «i caregiver familiari svolgono un ruolo fondamentale nella nostra società, spesso sacrificando lavoro, vita sociale e benessere personale per assistere i propri cari. È nostro dovere riconoscere il loro impegno e costruire strumenti concreti di sostegno. Come governo stiamo lavorando per arrivare a una legge nazionale che finalmente riconosca pienamente il valore sociale ed economico dell’impegno quotidiano». «Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – conclude Bellucci – sta dando il proprio contributo e lavorando con la massima determinazione ai lavori che porteranno a un disegno di legge governativo che si inserirà nel dibattito parlamentare già avviato. L’obiettivo è quello di dare risposte concrete alle tre priorità emerse dai lavori del tavolo tecnico istituito nell’autunno 2023: definire la figura del caregiver, stabilire le procedure per il riconoscimento, rendere operativi i sistemi di tutela e di sostegno per chi si prende cura quotidianamente dei propri cari».
© RIPRODUZIONE RISERVATA






