La proposta: Nobel per la pace ai bimbi di Gaza

L'idea dell'associazione "L'isola che non c'è", che ha presentato la raccolta firme alla Camera
July 30, 2025
La proposta: Nobel per la pace ai bimbi di Gaza
Reuters | Una bambina di Gaza in lacrime
Il Nobel per la Pace ai bambini di Gaza: è l'idea dell'associazione "L'isola che non c'è", che ha presentato la raccolta firme alla Camera. "Faccio parte dell'Isola che non c'è, già da un po' di anni – ha detto Sergio Costa, vicepresidente della Camera -. E quando questa proposta fu portata all'ordine del giorno dell'associazione, ho pensato che non ci fosse posto migliore per presentarla della Camera ", perché “serviva un profilo alto per poter citare numeri impietosi: sessantamila morti di cui ventimila bambini. Quarantamila civili prossimi a una morte per fame, centomila bambini sulla soglia della fame strutturale, quarantamila l'hanno superata”.
E allora, i volti dei bambini di Gaza “sono i volti dei nostri figli e dei nostri nipoti” e mettere al centro il Nobel per la pace per quei bambini, “vuol dire mettere al centro i bambini di tutto il mondo, che sono le prime vittime della guerra. Vi chiedo di parlarne, perché più se ne parla, più prende corpo", ha concluso Costa.
I bambini di Gaza "meritano il Nobel per la pace - ha scritto in un messaggio Padre Ibrahim Faltas dalla Custodia di Terra Santa -. Perché sono loro stessi il significato della parola pace, hanno subito le conseguenze nel corpo e nella mente delle azioni di adulti incoscienti e irresponsabili, hanno sentito e visto l'orrore della violenza, hanno sofferto per la morte di chi ha dato loro la vita, hanno perso il sorriso dei momenti di gioco, per la mancanza di istruzione e di condivisione di due anni di scuola" e perché "hanno perduto gli anni belli dell'infanzia che consentono un sereno sviluppo della personalità".
Alla presentazione a Montecitorio c’era anche la rettrice dell'Università del Salento, Maria Antonietta Aiello e il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha spiegato “siamo stati i primi a interrompere i rapporti istituzionali con il governo di Netanyahu, non con il popolo israeliano, perché non facciamo mai l'errore di traslare gli errori di chi governa sulla gente”.
“Possibile che risusciti costantemente Erode – ha detto Al Bano, presente anche lui - Quando vediamo quelle scene in televisione mi sento bombardato anch'io: vediamo queste persone alla ricerca di un pezzo di pane, di un piatto di minestra, che vengono bombardate e nessuno si muove?” Quindi “firmo perché il Nobel per la Pace vada ai bambini di Gaza e spero che tutti si uniscano a questo esercito di pace per andare contro tutto quello che ci fa vergognare di essere umano”.

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