La disoccupazione cala al 6%. Le criticità? Salari bassi e contratti scaduti

Trend positivo per il mercato del lavoro a luglio. L'Istat segnala ancora una crescita degli occupati (+13mila). Resta i nodi del lavoro povero e degli stipendi che non tengono il passo dei prezzi
August 31, 2025
La disoccupazione cala al 6%. Le criticità? Salari bassi e contratti scaduti
Imagoeconomica | Addetti al lavoro in un acciaieria
Trend positivo a luglio per il mercato del lavoro. Seppur a piccoli passi, continua a crescere il numero di occupati: 24 milioni 217mila (+0,1% pari a +13mila unità). E contemporaneamente cala sensibilmente il tasso di disoccupazione, che scende al 6% dal 6,3% di giugno.
Entrando nel dettaglio dei dati, l’Istat evidenzia che rispetto a luglio 2024 si può contare su 218mila occupati in più. La tendenza di crescita coinvolge gli uomini, i dipendenti (permanenti e a termine), i 15-24enni e i 35-49enni; gli occupati invece diminuiscono tra le donne, gli autonomi e nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione è salito al 62,8% (+0,1 punti) a luglio.
La diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,6%, pari a -74mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere ed è diffusa in tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione cala al 6,0% (-0,3 punti)1, quello giovanile al 18,7% (-1,4 punti).
La crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,2%, pari a +30mila unità) interessa le donne, i 25-34enni e chi ha almeno 50 anni; tra gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni il numero di inattivi è invece in diminuzione. Il tasso di inattività sale al 33,2% (+0,1 punti). Anche confrontando il trimestre maggio-luglio 2025 con quello precedente (febbraio-aprile 2025) si osserva un incremento nel numero di occupati (+0,2%, pari a +51mila unità).
Le rilevazioni Istat confermano che sul piano quantitativo il mercato del lavoro italiano gode di buona salute. Permangono, invece, alcune criticità legate ai mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con le imprese che fanno sempre più fatica a reperire i profili specifici che ricercano, e il problema legato alle basse retribuzioni. Da uno studio recente della Cgil sul lavoro povero in Italia ci sono 6,2 milioni di occupati che guadagnano meno di mille euro al mese. La contrattazione collettiva spesso è chiamata a risolvere la questione dei salari che non riescono a tenere il passo del costo della vita. Ma sono ancora 31 i contratti collettivi in attesa di rinnovo, che coinvolgono una platea di circa 5,7 milioni di dipendenti. Con la ripresa di settembre ripartiranno confronti e trattative che riguarderanno diverse categorie di lavoratori in attesa di rinnovo: dai metalmeccanici agli occupati nel settore delle Tlc.

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