«Dal Fentanyl danni gravissimi». La prevenzione passa da scuola
Nelle scorse settimane una nota del ministero dell'Istruzione ha previsto attività di informazione sulla sostanza oppioide che sa spaventando l'America. Il sottosegretario Mantovano: servono prevenzione e controllonzione e

Fare prevenzione sulle droghe a scuola è un'attività consolidata. Si fa da anni, ma occorre restare al passo di un fenomeno rapido e mutevole. Così, ora la formazione mette sotto la lente il fentanyl e i nuovi oppioidi sintetici. Nelle scorse settimane il ministero dell'Istruzione e del Merito ha diramato agli uffici scolastici regionali e ai dirigenti degli istituti secondari di primo e secondo grado una nota che rinnova l'invito ad avviare percorsi educativi di questo tipo. «È essenziale per prevenire ogni tossicodipendenza e promuovere strategie di salute e benessere psicofisico», si legge nella premessa del documento visionato da Avvenire, e «si considera sempre attuale l’esigenza di organizzare e svolgere all’interno delle scuole attività di informazione, formazione e sensibilizzazione circa i rischi derivanti dalla diffusione e dall’utilizzo illegale di fentanyl, farmaco analgesico e anestetico il cui utilizzo improprio può provocare danni psicofisici gravissimi sino a condurre alla morte».
Giocando d’anticipo, un anno e mezzo fa il governo ha varato un piano nazionale contro questa sostanza. E «al momento non si registrano situazioni di emergenza», come rimarcato nel vertice di Palazzo Chigi che il 7 ottobre ha fatto il punto sulla questione, è vero che «questa situazione non deve indurre ad abbassare l’attenzione, ma semmai rafforzare la determinazione a proseguire con rigore e responsabilità le attività di prevenzione e controllo», ha rimarcato Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Passa anche dalle scuole, questo percorso. È un terreno delicato, perché in questo passaggio dell’adolescenza maturano i primi approcci al consumo e, a volte, anche all’abuso: l'ultima indagine Espad sugli studenti 15-16enni in Italia racconta che circa il 21% di loro ha utilizzato almeno una volta nella vita una sostanza illecita; vale soprattutto per la cannabis (il 18%), ma c'è anche un 3,4% che ha provato le “nuove sostanze psicoattive” (un ampio ventaglio di droghe di recente diffusione, principalmente sintetiche) e quasi un 2% che è passato attraverso la cocaina. Per le medie e superiori, il ministero ha predisposto dei materiali specifici «con l’intento di fornire nuovamente a tutti i docenti interessati – prosegue la circolare – elementi informativi circa le caratteristiche e i rischi derivanti dall’uso improprio di tali sostanze. Si confida nella consueta e fattiva collaborazione delle istituzioni scolastiche per l’attuazione dei percorsi educativi e formativi, anche nella veste di enti coinvolti nel rapporto di corresponsabilità educativa finalizzata alla crescita dei giovani».
Rivolgendosi ai docenti ma soprattutto agli alunni, le slide condivise dal dicastero – elaborate con il supporto tecnico e scientifico di alcuni dei massimi esperti italiani sul tema – toccano i punti cardine degli oppiodi sintetici, facendo chiarezza sulle modalità di assunzione (per via iniettiva, orale, nasale), sui canali di vendita (un mercato illecito spesso alimentato da false prescrizioni o dall'uso distorto di ricette mediche) e soprattutto sugli effetti avversi. Bastano due milligrammi, una quantità quasi invisibile all'occhio umano, affinché la dose sia letale. «Il fentanyl è un potente oppioide sintetico con analogo meccanismo d’azione della morfina ma da 50 a 100 volte più potente – si specifica nella presentazione -. È un farmaco che può essere soggetto a utilizzo per scopi diversi da quelli terapeutici e può essere, come i suoi analoghi ancora più potenti, sintetizzato illecitamente in laboratori clandestini. Questo tipo di produzione aggiunge ulteriori rischi per la salute del consumatore relativi alla quantità incerta di sostanza nella singola preparazione e alle cattive modalità di produzione. A causa della loro elevata potenza, i fentanili possono causare rapidamente un’intossicazione acuta potenzialmente letale nei consumatori come risultato di una depressione del centro respiratorio». In coda, un messaggio che combina realismo e cautela: «A oggi in Europa e in Italia non c'è ancora una emergenza fentanyl, ma è necessario condividere e diffondere informazioni sull'argomento».
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