sabato 20 novembre 2021
Parla il presidente del Forum: «C’è ancora da fare, senza natalità non ci sono pensioni e sanità. I partiti riconoscano le famiglie pure nella riforma fiscale»
Una lunga battaglia. Il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gianluigi De Palo, durante una manifestazione per l'assegno unico nel 2019

Una lunga battaglia. Il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gianluigi De Palo, durante una manifestazione per l'assegno unico nel 2019 - Siciliani

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«Ora si fa sul serio, ora le famiglie e i figli sono al centro del campo. Prima erano in panchina». Gigi De Palo guarda già avanti. L’assegno unico è una tappa di un cammino. «Per cambiare questa Italia, per renderla protagonista in questa Europa», ripete il presidente del Forum delle associazioni familiari.

Alcuni criticano l’assegno. Va tutto bene?
Tutto è migliorabile e anzi, faremo di tutto per migliorarlo nei prossimi anni. Noi avremmo evitato l’Isee e avremmo fatto altre scelte, ma non è più il tempo per le critiche e per le analisi. Questo è il tempo della sintesi, del provare a realizzare il bene possibile qui e ora. E allora a tutti i partiti dico: invece di criticare l’assegno metteteci più risorse.

Sia onesto: siete soddisfatti?
L’assegno unico è un traguardo importante: dopo anni di bonus c’è una riforma strutturale. Ci sono le fondamenta sulle quali costruire la casa.


il nuovo strumento valorizza il lavoro delle donne e contribuisce a un futuro sostenibile

Una conquista...
Mia moglie dice proprio questo: una conquista. Prima di tutto per le donne. Perché tutela e premia il lavoro di entrambi i genitori. In secondo luogo perché libera le donne dall’incastro subdolo del trovarsi spesso costrette a rinunciare al proprio percorso lavorativo. Ora sarà diverso: avere una base di supporto statale è proprio lo sprone a non sentirsi lavoratrici di serie B rispetto alle colleghe senza figli. L’assegno darà a tante donne la fiducia per investire su se stesse.

Le intenzioni sono anche di ridurre il gender gap.
Ancora non abbiamo compreso pienamente il ruolo insostituibile delle madri che da sole realizzano, nel silenzio più assoluto, qualche punto percentuale di Pil. Da marito e padre, lo ammetto: le donne hanno una marcia in più. Il futuro è inevitabilmente legato al ruolo delle donne. Perché se riusciamo a declinare la famiglia a cominciare dalla sensibilità femminile, automaticamente avremo meno problemi. Ma mi faccia dire un’altra cosa... Si parla tanto di inclusione. Non c’è nulla di più inclusivo della famiglia. Nulla di più accogliente. Aiutiamo le famiglie e giocoforza aiuteremo anche l’inclusione e la crescita economica del Paese.

In questi mesi abbiamo visto quanto la famiglia sia stato un tema capace di unire...
È stata una grande soddisfazione: il tema famiglia è riuscito a unire tutto il Paese. Ho incontrato tutti i leader politici e dico la verità: tutti erano assolutamente convinti della necessità di trasformare la famiglia in una priorità. Abbiamo sempre parlato di famiglia solamente da un punto di vista valoriale, ma la famiglia è anche il volano della ripartenza economica. È la prima impresa. È la vera sfida del futuro. Perché tutto è connesso e legato alla famiglia, anche l’ambiente. Non c’è una vera sostenibilità senza una sostenibilità intergenerazionale. Puoi innovare quanto vuoi, ma senza giovani, senza bambini, senza futuro, innovazione resta una parola vuota, fredda, un tecnicismo.

L’altra sfida decisiva è la natalità.
I figli di questo Paese sono gli alberi che proteggono dalle valanghe, sono l’ossigeno nei tempi duri della ripresa. Ma ora guardiamo alle tappe che verranno. Nel Family Act sono previsti anche altri interventi strutturali per la famiglia e io ripeterò sempre: le politiche dei padri vanno concordate con quelle dei figli. L’unico modo per investire nelle pensioni è far ripartire la natalità. L’unico modo per investire nella sanità è utilizzare le risorse del Pnrr per risvegliare una primavera demografica. Il rischio grande del Paese è entrare in una spirale di conflitto intergenerazionale. Una lotta tra poveri, dove gli anziani non riescono a vedere i sacrifici delle giovani generazioni e dove i giovani non riescono a ringraziare i sacrifici degli anziani. Dobbiamo riconoscerci debitori gli uni con gli altri. Per questo è importante il Pnrr come occasione di solidarietà intergenerazionale, come luogo in cui si concretizza questo scambio.

Resta l’insopportabile pressione fiscale sulle famiglie…
Noi siamo un’associazione, non siamo un sindacato, ma alla luce di quanto è accaduto nel recente dibattito sulla riforma fiscale, mi preme sottolineare a gran voce che forse è necessaria anche la voce delle famiglie all’interno delle consultazioni dei corpi sociali. Mi sembra infatti folle che nessuno abbia fatto notare, dopo anni e anni in cui parliamo di quoziente familiare, che non si possa disattendere ancora il mandato costituzionale dell’articolo 53 che parla di capacità contributiva. Le tasse non possono tener conto solamente del reddito, ma devono necessariamente tener conto anche della composizione familiare. Non è questione di dare regalie, ma di giustizia e di equità. La Costituzione non può essere applicata un tanto al chilo. Chiediamo a tutti i parlamentari in questa sessione di bilancio di tener conto di questa sollecitazione perché tutti i lavoratori non sono biglie in un sacchetto, ma vivono all’interno di una famiglia.

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