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Sanatoria, i punti da chiarire

Vittorio Spinelli giovedì 3 settembre 2009
Per tutto il mese è possibile entrare nel sito dell'Inps per regolarizzare colf e badanti, italiane o straniere. Oltre ad Internet, altri mezzi di informazione pubblicano la procedura per sistemare le diverse situazioni familiari non in regola. Le norme di questo condono sono più flessibili rispetto ad altre sanatorie, e non è escluso che nei prossimi giorni l'Inps ed i Ministeri interessati debbano ancora intervenire per mettere a punto altri aspetti della procedura in corso.
500 euro. Ad esempio, l'una tantum di 500 euro da versare prima di aderire alla sanatoria. È un importo forfetario per ciascuna lavoratrice, che solo in parte coprirà i contributi previdenziali dovuti per il 2° trimestre 2009. La differenza, che sarà quantificata da un prossimo decreto, serve a coprire i costi di gestione dell'operazione. Ebbene, i contributi delle colf sono deducibili dal reddito, per la sola quota del datore di lavoro, entro il limite di 1.549,37 euro (importo fermo all'anno 2000 e mai rivalutato). Domanda: i 500 euro rientrano o no in questo limite? Il buon senso suggerisce che questa somma sia aggiunta all'importo ora deducibile, non solo per la parte contributiva ma anche per la quota "gestione". I 500 euro, altrimenti, brucerebbero subito una buona parte della deduzione consentita. E, per equità, la deduzione integrale dovrebbe spettare anche a chi, dopo aver pagato, si vede respinta la domanda senza la restituzione del forfait. Problemi analoghi si presentano per la deduzione prevista per la badante che assiste un anziano non autosufficiente. Un chiarimento ministeriale a caldo, e non rinviato alle dichiarazioni fiscali del prossimo anno, sarebbe un stimolo in più per aderire alla sanatoria.
Prescrizione. I datori di lavoro che regolarizzano possono indicare una data di inizio del rapporto di lavoro anche anteriore al 1° aprile 2009, ma entro il limite della prescrizione quinquennale, cioè non oltre l'aprile 2004. La riforma Dini, che ha regolato la prescrizione dei contributi, consente tuttavia di allungarla fino a 10 anni solo nel caso in cui il lavoratore denunci all'Inps il datore di lavoro che non abbia versato i contributi. Domanda: la prescrizione decennale vale anche per questa sanatoria?
È vero che uno straniero non in regola si guarda bene dall'uscire allo scoperto, ma, una volta regolarizzato, può ricorrere a tutte le facoltà consentite dalla legge. E non sono rari i casi di chi, italiano o straniero, pur ben accolto dalla famiglia, abbia poi rivendicato il passato, spalleggiato da un patronato o un'associazione di battaglia. Con la sanatoria sono estinti gli illeciti amministrativi per violazione delle norme sull'impiego dei lavoratori. Questo mette al riparo il datore di lavoro dagli interventi della previdenza per il passato. Sembra però non intaccare (è auspicabile un chiarimento dell'Inps) le facoltà del lavoratore, che potrebbe anche avviare una eventuale costituzione di rendita vitalizia.