Giusy Versace: «Il dolore ha aperto una nuova vita»

Ogni anno l’atleta e politica “festeggia” l’incidente di vent’anni fa: «Quel giorno persi le gambe ma per me è stata la svolta. E non mi sono mai più fermata»
September 2, 2025
Giusy Versace: «Il dolore ha aperto una nuova vita»
Ilario Uvelli | Giusy Versace in gara
Una festa per i 20 anni da un terribile incidente che le ha fatto perdere le gambe, l’ha voluta Giusy Versace nella sua Reggio Calabria. Sì, una festa, perché da quel 22 agosto 2005 tra l’asfalto e i rottami di un’auto distrutta sulla Salerno Reggio Calabria è iniziata la sua nuova e pienissima vita fatta di atletica, politica, teatro, libri, ballo: «Ogni anno il 22 agosto brindo alla vita con famiglia e amici più stretti, ma quest’anno volevo festeggiare con tutta Reggio, non ci vivo da ormai molti anni, ma la porto sempre nel cuore ». E così è nato “20 anni di nuova vita”, talk show spettacolo con tanti ospiti e amici all’Arena di Reggio, con le luci di Messina a far da sfondo al di là dello Stretto: «Quel giorno rischiai di morire, persi le gambe, ma è stata la svolta, non mi sono mai più fermata e forse non basterebbe un’altra vita a fare tutto ciò che ho fatto ». Quando parli con Giusy sai che alle parole seguono sempre i fatti e le idee sono chiare: «Se avessi una bacchetta magica e un solo desiderio disponibile, no, non tornerei mai indietro. Ho attraversato il dolore, l’ho elaborato e affrontato per diventare ciò che sono oggi». E così, festa sia. Giusy è tornata a guidare l’auto già nel 2007, è diventata atleta paralimpica, ha vinto Ballando con le stelle, ha intrapreso la carriera politica: « Alla serata erano presenti le persone che hanno camminato con me in questi anni come il mio allenatore di atletica leggera Andrea Giannini che mi ha trasformata in una campionessa e portata a vincere undici titoli italiani, un argento e un bronzo europei e la partecipazione alla finale sui 200 metri alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Ho vestito anche la maglia delle Fiamme Azzurre. Ancora c’erano il regista Edoardo Sylos Labini, Raimondo Todaro, il ballerino con cui ho vinto Ballando con le stelle e infine Roberto Occhiuto, il presidente della Regione Calabria che mi ha introdotto nel mondo politico dove anche grazie a lui lotto in Parlamento per ottenere leggi e normative a favore dei disabili e dello sport. Ho il cuore colmo di tutto ciò che ho fatto e per l’affetto che continuo a ricevere». Giusy, figlia di Alfredo Versace, cugino dei noti fratelli Donatella, Santo e Gianni Versace, continua in questi giorni a ripercorrere questi decenni, lei che lavorava nella moda ma non nel noto marchio di famiglia: « Lavoravo con la concorrenza, avevo successo, per via del mio cognome per affermarmi dovevo lavorare il doppio degli altri». La seconda vita l’ha portata a vincere sfide e a buttarsi in tanti nuovi progetti: « Dico sempre che ora ho un paio di gambe per ogni occasione ». E così eccola nel 2010 scendere in pista con le protesi come Oscar Pistorius che in quegli anni al top della fama accese i riflettori sul mondo paralimpico: « Mi chiamarono la Pistorius italiana, tanto più che fui la prima doppia amputata a usare le protesi per correre. Record di 14”42 sui 100 e 27”95 sui 200 metri, categoria T3. Tutto era nuovo, così come poi sono arrivate le protesi per ballare». Ma il cuore è anche per gli altri, sempre stato così, tanto da fondare nel 2011 Disabili No Limits, associazione benefica che raccoglie fondi per regalare protesi sportive (e non solo), non coperte dal Sistema sanitario nazionale, a persone con disabilità che sognano un nuovo percorso di vita. Assieme alla sua associazione, Giusy per diversi anni ha anche organizzato proprio a Reggio Calabria la corsa solidale Happy Run. Altri due capitoli doverosi da farsi raccontare, la sua profonda fede e la politica: « Da sempre ho avuto grande fede, sono davvero grata a Dio per tutto, ho avuto terribili giorni è chiaro, ma non piango più. Ho abbandonato la Giusy di prima per riscoprirne una nuova, ho scoperto una determinazione e una forza che non mi attribuivo, sono orgogliosa e prego che Dio mi dia sempre questa grinta. Sono fiera di aver fatto un meraviglioso viaggio a Lourdes con Unitalsi». A Roma in Parlamento in questi anni è riuscita a ottenere importanti traguardi: «Abbiamo fatto entrare lo sport nella Costituzione e poi la riforma dello sport dove i paralimpici sono equiparati ai normodotati all’interno dei gruppi sportivi militari come trattamento economico e previdenziale. Abbiamo sbloccato tanti fondi a favore del Comitato italiano paralimpico per dare a tanti la possibilità di fare sport ricevendo protesi sportive. Poi ancora durante la pandemia siamo riusciti a rendere gratuite le mascherine trasparenti per i sordi che così potevano continuare a leggere il labiale». Implacabile Giusy, l’elenco di quanto sta facendo non si ferma: «Con Disabili No Limits collaboreremo con Obiettivo3 Staffetta Tricolore di Alex Zanardi, così come è attiva una raccolta fondi per donare protesi e carrozzine insieme alla Maratona di Venezia dove saremo in oltre cento. Penso sempre che tutto questo serva a ispirare quante più persone possibili che hanno avuto traumi come il mio» E se c’è un ringraziamento da fare, il pensiero non può che andare al fratello Domenico: « È’ stato il mio scudo, le mie stampelle. Mi ha protetta e sorretta».

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