Elisa: «Porto a San Siro il primo concerto sostenibile»
L’artista il 18 giugno festeggerà la sua carriera nello stadio milanese, ma nel rispetto del pianeta: palco alimentato a biocarburanti, trasporti pubblici potenziati e raccolta differenziata

L’estate dei concerti a San Siro sarà affollata quest’anno, ma ce n’è uno che vuole fare la differenza. E’ quello di Elisa che il 18 giugno salirà sul palco di San Siro non solo per festeggiare oltre 20 anni di grandi successi, ma anche per lanciare un segnale. La cantautrice di Monfalcone infatti sfida tutti rivoluzionando il suo primo concerto a San Siro a Milano, già sold out, nel segno del totale rispetto del pianeta: produzione a impatto ridotto, materiali riciclabili, energia pulita e una campagna di sensibilizzazione promossa insieme a diverse realtà green. «Oggi parlare di sostenibilità e ambiente solo con le intenzioni, di fronte al troppo negazionismo che viene anche da capi di governo influenti, non basta - ha detto la cantautrice in un incontro con i giornalisti -. La situazione è talmente grave, ci sono affermazioni così irresponsabili che la risposta deve essere concreta».
La concretezza delle azioni di Elisa a favore dell’ambiente è di lunga data, difatti l’artista è dal 2022 formalmente alleata delle Nazioni Unite per la promozione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030. «Mi piacerebbe che i protocolli adoperati per il nostro concerto diventassero normali - ha detto -. La situazione nel nostro Paese la vediamo, ma la parola sostenibilità suona astratta e pare pericoloso parlarne perché costa, ma costa ancora di più se a farla siamo in pochi: il momento del dispendio maggiore è all’inizio, poi torna tutto indietro anche in termini economici». Quindi anche i grandi eventi possono, e devono, essere sostenibili. Come? La produzione dello show ha adottato scelte coraggiose: dal palco alimentato a biocarburante Hvo - derivato da materie di scarto e biomassa agricola, capace di ridurre le emissioni fino al 70% - al potenziamento dei trasporti pubblici, fino alla raccolta differenziata e al riuso dei vestiti in collaborazione con Vesti Solidale.
«Quello che mi spinge è un senso civico. Non è un obbligo ma un impegno morale e sociale - dice Elisa -. Dove c'è cultura, c'è consapevolezza. Fortunatamente, un seme educativo era già stato piantato nelle nuove generazioni e fa breccia. Dove c'è cultura, si può andare avanti'». L'idea di questo progetto nasce dal desiderio di continuare con coerenza il percorso iniziato negli ultimi anni, «cercando di essere sempre più attenti all'impatto ambientale - spiega Elisa -. La squadra è cresciuta e volevamo fare qualcosa di significativo. Gli eventi negli stadi hanno un impatto ambientale molto elevato, quindi ci siamo messi al lavoro su azioni concrete per provare a fare la differenza».
Un passo in avanti ulteriore, visto che già nel 2022, con l'attuazione del primo ”Protocollo per i live sostenibili”, grazie a lei è stato introdotto un modello Esg (Environmental, Social, Governance) applicato agli eventi dal vivo. «Abbiamo collaborato con tutta la nostra squadra, con Ferdinando Salzano di Friends&Partners, Music Innovation Hub, Andrea Rapaccini, il Comune di Milano e in particolare con l'assessora all'Ambiente, Elena Grandi - dice Elisa -. Se questa scelta riuscisse a ispirare altri, l’impatto diventerebbe davvero significativo». Inoltre, l'Università di Genova e due aziende specializzate, Tetis e JustOnEarth, calcoleranno l'impronta ecologica dell’evento tramite sistemi avanzati, incluso l'uso dell'intelligenza artificiale.
I risultati si potranno toccare con mano con Plantasia - Parco Sonoro. In sinergia con il Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Fondazione di Comunità Milano e Music Innovation Hub, Elisa e la sua neonata Fondazione Lotus guideranno la trasformazione di un’ex cava contaminata di 40.000 mq in via Quarenghi, a due passi dallo stadio, in un bosco urbano fitobonificato. Che sarà anche uno spazio culturale: il primo parco sonoro di Milano, ispirato all’album Mother Earth's Plantasia del compositore Mort Garson destinato ad essere ascoltato dalle piante, dove la musica si fonderà con la natura per favorire la crescita delle piante e il benessere dei visitatori. «Abbiamo anche migliorato la raccolta differenziata - evidenzia Elisa - che in uno stadio ha un impatto molto più rilevante. E insieme a Vesti Solidale invitiamo il pubblico a portare un indumento usato da donare: saranno presenti punti di raccolta fuori dallo stadio e nei negozi di Milano».
Il progetto, dal valore complessivo stimato di circa un milione di euro, sarà co-finanziato da fondi pubblici e da una raccolta rivolta a cittadini e cittadine con la collaborazione di For Funding, la piattaforma online di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, e ogni artista in tour a Milano sarà invitato a contribuire.
Quello del 18 giugno non sarà solo un concerto ma un’esperienza immersiva e multisensoriale che partirà dagli esordi di Elisa in inglese alle sonorità più recenti, passando per le hit che l’hanno consacrata una delle voci più belle e amate d’Italia. «Durante lo show dirò: “Siamo aria, siamo vento, siamo terra, siamo uno” - anticipa l'artista - perché volevo concretizzare questa sostenibilità: bisogna quotidianizzarla». Il concerto sarà lungo quasi tre ore con i visual potenti curati dal collettivo Ombra Design, e un forte messaggio di interconnessione tra esseri viventi, natura e musica. Anche Cesare Cremonini, sarà tra gli ospiti attesi sul palco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






