sabato 25 giugno 2022
Venier in prima serata su Rai 1 con “Una voce per padre Pio”, lo storico programma di musica e solidarietà: «Contano solo i valori, ma a volte sono stata superficiale»
Mara Venier

Mara Venier - Ansa

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Tante voci per padre Pio si eleveranno stasera su Rai 1, a partire da quella della conduttrice Mara Venier, nostra signora della tv. E sarà sempre il volto di “zia Mara” a rappresentare “mamma” Rai martedì prossimo alla presentazione dei nuovi palinsesti del servizio pubblico. Gran timoniera della rete ammiraglia, con ben salde tra le mani le chiavi del forziere Domenica In, Mara Venier guiderà stasera (ore 21.25) per la seconda volta Una voce per padre Pio, programma che da 23 anni racconta storie di umanità e solidarietà, esperienze di devozione e di fede alla luce dell’insegnamneto del Santo di Pietrelcina: dare sollievo alla sofferenza umana. Una figura a cui la stessa Venier è devota: «Ho in casa delle immaginette di Padre Pio verso cui, soprattutto nei momenti di sconforto, mi rivolgo pregando che mi protegga».

E proprio piazza Santissima Annunziata di Pietrelcina, il paese natale del Frate, in provincia di Benevento (nel capoluogo campano Mara Venier sarà ospite il 13 luglio al Bct, il festival di cinema e televisione dove riceverà il premio alla carriera), tornerà a essere lo scenario che fa da sfondo alla tradizionale serata di solidariatà che vedrà anche testimonianze sulla vita e le opere di Padre Pio con il frate cappuccino Nazario Vasciarelli e monsignor Dario Edoardo Viganò. Al programma è poi come sempre abbinata una campagna di raccolta fondi, sostenuta da Rai per il Sociale, a supporto dei progetti di “Una Voce Per Padre Pio Onlus”. Componendo il numero di sms solidale 45531 fino all’11 luglio si potrà sostenere l’associazione (tra le iniziative: “Obiettivo Italia” e “Obiettico Africa”) donando 2 euro con un sms da cellulare e da 5 a 10 euro chiamando da rete fissa.

Signora Venier, come sarà questa attesa edizione nuovamente ambientata a Pietrelcina?

Davanti alla chiesa sarà ancor più suggestiva e spirituale. Ci sarà tanta musica ad accompagnare le toccanti storie ed esperienze di solidarietà e profonda umanità che verranno raccontate. Un momento di speranza, rinascita e gioia. Tutti per padre Pio, con Beppe Fiorello che leggerà un passaggio sulla nascita del Santo e sui suoi umili genitori. E, appunto, anche tanta musica. Sarà Riccardo Cocciante, per la prima volta ospite di questo evento, ad aprire la serata. Matteo Bocelli canterà l’Ave Maria, ci saranno l’allegria di Orietta Berti e dei Ricchi e Poveri e il romanticismo di Shel Shapiro con il suo video sull’amore eterno dello spettacolo-concerto Quasi una leggenda. E poi Al Bano, Matia Bazar, Sannino e Ricciardi che cantano il successo Te voglio troppo bene, l’orchestra “Suoni del Sud” diretta da Alterisio Paoletti.

La musica è sempre un fondamentale filo conduttore...

Sì lo è, credo che la musica serva a unire universalmente, è un collante meraviglioso. Chi ama la musica la ama in qualsiasi forma al di là dei generi e della lingua che si parla. Io personalmente ascolto tantissima musica, credo che curi l’anima. Adesso spero proprio di riuscire a tornare nella mia Venezia al concerto del 9 luglio in piazza San Marco. Sono stata invitata dalla Fenice al concerto del maestro Fabio Luisi che dirigerà Carmina Burana di Orff. Finalmente torno a Venezia da dove purtroppo sono stata lontana per tanti anni.

Perché?

Non ero più andata da quando era mancata mia mamma. Sono tornata per la prima volta tre mesi fa. Dopo otto anni sono riuscita a superare quella lacerazione e mi ha fatto bene. Ho capito che le cose che fanno male bisogna invece affrontarle, non si deve rimandarle. Ora in qualche modo ho chiuso un po’ il cerchio del dolore. Rivedere posti dove andavo da piccola mi ha fatto bene al cuore. Per vigliaccheria avevo paura di stare ancora male, di soffrire ancora di più. Finalmente so e posso dire che fa soltanto che bene affrontare i nodi della propria emotività e i ricordi, anche quelli più dolorosi.

Che cosa ha compreso in particolare?

Che dobbiamo tornare da dove proveniamo, agli affetti più profondi e radicati. Dobbiamo affrontare tutto e quando sfuggiamo a qualcosa, questo ci insegue perché non possiamo eludere i nostri autentici sentimenti, che in questi casi sono dolorosi. Io ce l’ho fatta, sono andata e tornata da sola dalla mia città. Pensavo di non averne la forza, temevo di non essere più forte di quel dolore e di avere perso la forza interiore che avevo.

Perché aveva queste paure, con tutto il carattere che ha e che mostra?

Lavoro tanto e a volte sono distratta da cose che se poi le consideri a mente fredda sono davvero ridicole, sono inconsistenti. Eppure si dà loro tanta importanza anche se non fanno parte più di tanto del nostro essere, del nostro Io. Così mi ero un po’ persa, a volte faccio proprio questi errori. Ma tornare lì, a casa mia, nel mio passato e tra i ricordi più autentici mi ha dato una forza che avevo dimenticato di possedere, mi sentivo debole. Al punto da non riuscire ad andare al cimitero, non avevo il coraggio di andare a guardare dove è sepolta mia mamma. Però ce l’ho fatta, sono tornata finalmente forte e mi sono riappropriata delle cose importanti della mia vita.

Che differenza c’è per lei tra la vita reale e quella da star della televisione?

Ora la differenza per me è sempre meno. Anche in televisione, in un contenitore che ha una inevitabile parte di spettacolarizzazione, io mi comporto così come sono. Sono sempre io quando mi commuovo, quando rido, quando mi intrattengo con un ospite. Credo che il gradimento che ho da parte del pubblico sia dovuto proprio al fatto che mi mostro come sono. Anzi, per come sono diventata. Perché è chiaro che vent’anni fa, alle mie prime Domenica Inper esempio, ero più giovane, più bella e forse anche un po’ più superficiale. Credo che poi la vita mi abbia portata ad essere come sono ora, anche grazie ai dolori. E sono quella che in fondo anche il pubblico apprezza e ama.

Tra pandemia e guerra quest’anno non ha avuto un compito facile...

A Domenica In dovevo portare evasione ma senza dimenticare la reale situazione drammatica, dovevo essere rispettosa del contesto generale. Ma è stato più difficile durante la prima ondata di pandemia, c’era davvero tanta paura. Eppure mi sono fermata soltanto una domenica, quando avevo mio marito con problemi polmonari. Rischiavamo sia lui che io. Poi però ho pensato che dovevo esserci nelle puntate successive. Sono anche andata in onda da sola, in studio erano rimasti solo due cameraman. Ho anche perso, morta di Covid, la mia suggeritrice. Era una vita che lavoravamo insieme. Però dovevo continuare a dare al pubblico quello che la gente sta dando a me da trent’anni a questa parte. E forse lo dovevo dare anche a me.

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