venerdì 17 maggio 2024
Lo spettacolo nell’anfiteatro scaligero sarà trasmesso in diretta su Rai1 e sul sito di Avvenire domani mattina a partire dalle 10. L'emozione di chi salirà sul palco
Amadeus

Amadeus - Ansa

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Ci sarà pure il veronese Amadeus fra gli artisti protagonisti di Arena di pace, che si svolgerà domani dalle 9 alle 12.30 ed è stata pensata anche come occasione di incontro artistico-culturale. Papa Francesco parteciperà ad Arena di pace 2024 dalle 10.15 per circa un’ora e risponderà ad alcune domande che sono emerse dai tavoli di lavoro legati al tema della giornata “Giustizia e pace si baceranno”. A moderare questo momento, che sarà trasmesso in diretta da Rai1, sarà proprio Amadeus: a lui il compito di introdurre i cinque rappresentanti che porranno le domande a Francesco. Il quale sarà accolto dal soprano Cecilia Gasdia, Sovrintendente Fondazione Arena di Verona, che interpreterà Piango voi e vo gridando pace di Giuseppe Verdi. A condurre la mattinata areniana saranno Riccardo Iacona conduttore di Presa diretta, Greta Cristini, reporter e analista geopolitica, Marino Sinibaldi, giornalista, critico letterario e conduttore radiofonico. Tanti gli artisti che si esibiranno portando il loro messaggi di pace. Tra questi Hevia, il più grande cornamusista del mondo; Matteo Martari, attore protagonista di film e fiction che interpreterà L’assurdo mestiere di Giorgio Faletti e leggerà il Salmo 85 accompagnato al piano da Felicity Lucchesi; il cantante nigeriano Chris Obehi, la cantautrice Erica Boschiero; la cantante Adriana Le e il progetto musicale multietnico Mosaika.

Al funambolo della parola Alessandro Bergonzoni il compito di raccontare in un monologo all’Arena le parole che verranno raccolte oggi nei, come li definisce lui, «cinque tavoli della trattativa per un elaboratorio in atto». «Sono onorato e stupito dall’invito che arriva in un momento di importanza antropologica che non ha più possibilità di essere ritardata. Noi arriviamo per disperazione nelle cose e non per rivelazione, noi arriviamo più per paura che per coscienza» spiega ad Avvenire Bergonzoni, da anni impegnato nel teatro civile. L’attore e autore sente una grande responsabilità ma «ora come mai nessuno può permettersi di non essere responsabile. Ormai ci sono i Dieci “demandamenti”: vota tu, fallo tu…. Avendo noi un parlamento interiore, votiamo tutti i giorni col nostro pensiero. Nei tavoli di lavoro si parlerà di ecologia, pace, disarmo, lavoro e cercherò di tradurre i concetti in parole. Io parlerò di “geniocidio” perché la guerra nasce soprattutto dalla mente. Noi da tempo massacriamo la nostra parte più intima, uccidiamo la parte più civile dell’uomo». Bergonzoni punterà anche su due concetti, la fantasia e la visione: «Nella Scrittura è tutta una visione. Oggi non vedo un politico che abbia una visione, c’è solo Francesco. C’è mancanza di Papa dentro di noi, anche lì noi demandiamo a lui, ma il problema è il lavoro che dobbiamo fare noi. Non ho paura di parlare di anima e di coscienza. Il lavoro dell’artista è rianimare, stimolare e sensibilizzare. Bisogna dare l’anima, non dare le spalle. Bisogna trascendere e aprire l’epoca del “risarcimento”, risarcire tutti i popoli cui abbiamo tolto diritti e dignità».

Una delle voci più attese è quella di Erica Boschiero, cantautrice veneta legata al folk e impegnata da anni su temi importanti quali l’ecologia e i diritti umani. «Sarà la quinta volta che canto per papa Francesco – spiega sorridendo la cantante -. Con il piccolo Coro dell’Antoniano canteremo Bellomondo alla Gmb a Roma il 25 e 26 maggio». La Boschiero all’Arena domani canterà Respira, «una canzone d’amore che un albero fa a un essere umano. E’ un invito a prenderci cura del pianeta, a fermarci e a ripartire dal respiro che è l’atto che ci accomuna tutti». Elena Boschiero sarà accompagnata dal Coro dell’Università Popolare di Treviso, composta da 40 donne dai 60 ai 94 anni, che lei dirige dal 2017 e che canterà Todo cambia di Mercedes Sosa. «Il coro nasce dall’Università della terza età gestita dall’Auser – racconta -. È un coro sociale che canta un repertorio dal valore civile. Rispetto per l’ambiente e rispetto umano sono questioni urgentissime».

«Sono emozionatissimo, quando mi hanno invitato a cantare per il Papa stavo per svenire. È un onore immenso». Il cantautore Chris Obehi, 25 anni, cristiano evangelico, racconterà all’Arena come, dopo essere fuggito a 16 anni dalla Nigeria nel 2015 a causa delle persecuzioni di Boko Haram, sia sbarcato a Lampedusa e sia diventato un cantante. Oggi è anche sposato e ha due bambini di 4 anni. «Mia mamma cantava gospel in chiesa, io ho iniziato a cantare per la strada a Palermo le canzoni della cantautrice siciliana Rosa Balistrieri: sono rimasto folgorato dalla magia della sua voce pienissima di emozioni - ci racconta -. Oggi ho la mia band e una famiglia. Dico grazie a Dio: è lui che mi ha dato tanta bellezza. E ringrazio i laici missionari comboniani de “La zattera” di Palermo che mi hanno accolto come un figlio». Chris canterà Non siamo pesci siamo umani «ispirato al mio viaggio sul gommone attraverso il Mediterraneo. Canterò per unire, il compito di noi artisti è condividere la pace».

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